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GAZZETTA DELLO SPORT Burdisso a muso duro: “Osvaldo, ora basta”

Burdisso

(A. Pugliese) – Dopo i richiami di Zeman prima («Lui e De Rossi devono pensare più alla squadra e meno ai fatti proprio») ed Andreazzoli poi («Da Osvaldo mi aspetto soprattutto i comportamenti giusti »), mercoledì è arrivato anche quello di Nicolas Burdisso, uno dei leader dello spogliatoio giallorosso. «Così non va bene, non puoi fare sempre come ti pare», è un po’ il succo del discorso del difensore argentino all’attaccante. Dani, infatti, sembra non si stesse allenando con la giusta voglia, la giusta intensità. E dopo tutti i fatti degli ultimi mesi, Nico ha voluto farsi sentire, ritenendo opportuno di dire quelle parole. Un rimprovero cominciato sul campo e proseguito all’interno delle mura dello spogliatoio. Un rimprovero forte, con l’obiettivo di spronare Osvaldo (che non segna oramai da 78 giorni) e la voglia di riportarlo ad essere il giocatore (decisivo) che a Roma ha fatto la differenza per quasi un anno e mezzo.

La Roma ne ha bisogno, a prescindere da come andrà a finire la storia tra lui e il club (il Tottenham è sempre lì alla finestra). Mesi burrascosi Osvaldo ha capito, anche perché Burdisso non è stato il solo nello spogliatoio giallorosso a fargli notare di recente alcune cose. La squadra anche, a questo punto, tollera a fatica certi atteggiamenti. Del resto, gli ultimimesi sono stati a dir poco burrascosi per l’attaccante: dal rigore «scippato» a Totti ai fischi dei tifosi, dallo screzio con Muzzi in Roma-Genoa alle panchine, il gol divorato ad Udine, il viaggio a Londra nel giorno del derby e la voglia di «mollare tutto e volare da me a Buenos Aires », come ha confidato Jimena Baròn, la fidanzata, per cui Osvaldo ha perso la testa e per cui era pronto davvero a cambiare ogni cosa nella sua vita. Ora che lei è a Roma,Dani ha ritrovato un po’ di serenità, la speranza è che adesso torni anche a ritrovare se stesso. Come giocatore, si intende. Per questo, infatti, dopo la gara di Torino resterà in ritiro con la squadra, anche se squalificato nella semifinale di ritorno della Coppa Italia, mercoledì sera contro l’Inter. Ritiro e difesa La Roma, dunque, oggi parte alla volta di Torino. Domani, subito dopo la partita, si trasferirà aNovara, dove resterà due giorni in ritiro, allenandosi aNovarello. La comitiva si sposterà poi martedì a Milano, da dove farà rientro a Roma con un charter subito dopo la semifinale.

Al gruppo, appunto, sarà aggregato per tutto la durata del ritiro Osvaldo e anche De Rossi, che per Torino è out a causa di un problema alla caviglia destra riportato nel derby di lunedì scorso. Il dubbio di Andreazzoli, in vista della sfida di domani con il Torino, è l’eventuale conferma della difesa a quattro (schierata contro la Lazio) o il fatto di tornare a quella a tre (provata anche ieri). Considerando il modulo del Torino (le quattro punte) facile che il tecnico della Roma alla fine torni proprio alla soluzione a tre, con Marquinho e Torosidis con il compito di presidiare le fasce e — quando necessario —«allungare» la difesa a 4 o anche a 5.Questo per compattare il più possibile la zona centrale della difesa e non giocare in parità numerica in fase difensiva.

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