(G. Monti) – Volente o nolente, è lui l’antiscudetto, l’unico ostacolo tra la Juve e il titolo. Se vince stasera, rinvia la festa tricolore dei bianconeri. Però Walter Mazzarri sa bene che in questo momento l’attenzione è rivolta più al suo futuro, e a quello di Cavani, che non alla sfida di stasera col Pescara e risponde sereno quando gli viene chiesto se è lusingato dall’interesse della Roma:«Sono lusingato da quello che scrivete voi, della Roma non so niente», dice quasi in dialetto capitolino. I sorrisi di Mazzarri fanno notizia mentre, al solito, le sue parole vanno interpretate: «Napoli è una piazza affascinante e difficile. Regala grandi stimoli. Per chi c’è stato e magari ha lavorato bene costituisce un bagaglio di esperienza da portarsi dietro».Sembrerebbe un commiato, invece non lo è. Anzi, le parole successive aprono all’ipotesi di un prolungamento del contratto in scadenza a giugno: «Se ci sono i presupposti, meglio seminare dove si è arato,mabisogna considerare tanti fattori».
Esempio Borussia L’aspetto tecnico viene prima di quello economico. L’offerta del Napoli è ben nota a Mazzarri: 3,5 milioni per due anni, con eventuale opzione per il terzo. Sarà, però, il progetto che De Laurentiis gli sottoporrà a doverlo convincere. L’appuntamento decisivo potrebbe esserci già prima di fine stagione: «Mettiamo il gatto nel sacco — afferma citando Trapattoni — Quando avremo la certezza matematica del nostro piazzamento, ci aggiorneremo sul mio futuro». Mazzarri vuole un Napoli competitivo in campionato come in Champions, un po’ sul modello del Borussia Dortmund: «Il calcio italiano è in una fase di ristrutturazione, sono convinto che a breve torneremo ad alti livelli. Noi stiamo facendo una scalata simile a quella del Borussia, anche se loro sono partiti con leggero anticipo ». Klopp allena lì da 5 anni, Mazzarri è a Napoli da 4. Anche questo un indizio di volontà di restare?
Incognita Pescara Al traguardo 2˚ posto mancano 9 punti: «Può succedere ancora di tutto, guardiamoci da Milan e Fiorentina. Sono preoccupato per le insidie della sfida col Pescara, è la più difficile che potevamo affrontare in questo momento». Vecchio ritornello che, però, al tecnico toscano giova ripetere per evitare che il suo gruppo sottovaluti l’avversaria: «Il Pescara ha fatto una gran partita con la Roma, Bucchi lo fa giocar bene. Guai a pensare di aver già vinto».