(M. Cecchini) – Gli agiografi più vicini a Walter Sabatini lo descrivono comecultore delle opere di Josè Saramago. Confidando forse nel fatto che il presidente James Pallotta — re degli spietati hedge fund — non sappia mai come lo scrittore portoghese fosse iscritto al partito comunista, può essere che il d.s. (come quasi tutti nel suo ambiente) si senta come la protagonista del romanzo «Cecità ». Ovvero, in un mondo di ciechi, anche una donna apparentemente fragile è più utile di tutti gli altri se dotata di vista. Accantonati i tanti significati simbolici, diciamo che Sabatini esercita già il suo occhio per domare il futuro. Nessuna sorpresa, perciò, che ieri Maurizio Zamparini abbia rivelato. «Ho sentito Sabatini stamattina — ha detto a Radio Radio — e lui mi ha detto: “A fine campionato ci vediamo per un paio di giocatori”». I nomi individuati dovrebbero essere tre: gli attaccanti Ilicic (seguito però anche da Juve e Milan) ed Hernandez, insieme a Munoz.
Sau e Sakai Ma non può essere solo Palermo la fonte a cui attingere. E così la Roma torna a monitorare Sau del Cagliari, anche se i rapporti coi sardi sono ai minimi storici. Un club con vocazione così internazionale, però, non perde di vista la possibilità di coniugare calcio e affari. Per questo si segue anche un nazionale giapponese nato a New York e con passaporto tedesco. Si tratta di Gotoku Sakai, 22 anni, terzino destro dello Stoccarda, che potrebbe aiutare ad esportare il marchio nel Sol Levante, anche se in quel ruolo piace pure Corchia (Sochaux).MalaRomapensa anche alle cessioni. E così da Trigoria si sussurra come Osvaldo — dopo la Premier — gradirebbe un trasferimento a Firenze, dove vivono due dei suoi tre figli. Questo però solo dopo i titoli di coda, visto che l’attaccante è ancora molto utile alla causa giallorossa, a partire già da domenica col Siena. Con Destro squalificato, all’argentino infatti toccherà un posto da titolare e la solita penitenza dei fischi che gli riserverà l’Olimpico.
Allegri&Mazzarri Una cosa è certa: il futuro avrà un nuovo allenatore e una nuova filosofia. A Trigoria adesso dicono: abbiamo capito che a Roma è impossibile fare un calcio aristocratico. E così spazio ad Allegri o Mazzarri, perché gente abituata a trattare con Seedorf e Cavani, sa come farsi sentire anche da Totti e De Rossi. Occhio però sempre alla terza scelta Pioli, che piace per le sue qualità tattiche. In attesa delle decisioni, chiudiamo con i sospironi fatti a Trigoria davanti al Borussia Dortmund. «Dovremmo ispirarci a loro», dicevano ieri. Buona idea,ma occorrerà pazienza. Almeno la stessa che ebbe Saramago prima di arrivare al Nobel.