Con il mercato in continuo mutamento, la Roma è alla ricerca di un nuovo colpo: per analizzare le strategie, sopratutto sudamericane, della società capitolina, la redazione di Gazzettagiallorossa.it, ha contattato il consulente di mercato, Stefano Paolini, che ha parlato anche del recente interessamento giallorosso per Jean, centrocampista del Fluminense, oltre che del vecchio obiettivo Fernando. Ecco di seguito le sue dichiarazioni:
Stefano Paolini ci puoi parlare di Jean?
“Jean è un giocatore valido che nel tempo ha dimostrato affidabilità e intelligenza tattica. Nel São Paulo ha iniziato a ricoprire il ruolo di laterale destro, cavandosela egregiamente. Il suo carattere riservato e volitivo lo spinge a dare il meglio, senza cedere alla mondanità. Nel São Paulo ebbe un calo di rendimento, dopo che il suo amico Hernanes si trasferì alla Lazio. Nel 2012 il Fluminense gli ha dato fiducia e ha fatto bene. Il giocatore si è trasferito a Rio de Janeiro con la sua famiglia, dove è nato il suo secondo figlio. Nella città carioca, ha potuto contare sull’aiuto dei genitori e questo ha influito positivamente sull’umore del giovane. In realtà, il padre di Jean ha sempre tifato per il Flamengo, ma è diventato tifoso del Tricolor quando il figlio ha iniziato a giocare in questa squadra. La madre, signora Marilene, lo ha spinto a dare il massimo e così è stato. Approfittando dell’infortunio di Diguinho, Jean è diventato titolare e lo è rimasto, diventando una figura chiave del 4-2-3-1 di Abel Braga, assolvendo il ruolo di mediano di costruzione, a volte giocando defilato sulla destra. Le sue qualità di marcatore unite ad una buona visione di gioco gli hanno permesso di essere convocato in nazionale prima da Mano Menezes e poi da Scolari, che lo ha convocato al posto del suo grande amico Hernanes, quando il laziale ha dovuto saltare la partita a causa dell’infortunio alla testa. Ha un contratto con il São Paulo fino al 2016. Il Fluminense ha comprato il 35% del cartellino per circa 1,5 milioni di euro e ha l’opzione per salire al 50% a metà 2013. Per portarlo a Roma, quindi, bisogna trattare con il São Paulo. So per certo che il giocatore e la sua famiglia sarebbero molto contenti di venire in Europa”.
Secondo te, se arriva Jean va via De Rossi?
“Non saprei, io mi occupo prevalentemente del mercato brasiliano, come ben sai. Bisogna considerare però che Jean, dopo Casemiro, Elias, Fernando e Arouca, è l’ennesimo giocatore accostato alla Roma che ricopre quel ruolo”.
A proposito di Fernando e del suo accostamento ai colori giallorossi, di che giocatore stiamo parlando?
“E’ un centrocampista che sa uscire rapidamente con la palla al piede, ha una buona corsa, ma deve migliorare nel passaggio. Fra gli allenatori che ha avuto, Celso Roth, dopo la bella prova nei mondiali Under 20 del 2011 in Colombia, lo promosse titolare, togliendo il posto a Gilberto Silva, l ‘ex giocatore dell’Arsenal. Successivamente è arrivato Caio Junior che lo faceva giocare da interno destro nel 4-4-2 e li non rendeva al massimo, ma da quando è arrivato sulla panchina Vanderlei Luxemburgo, lui gioca nel 4-3-3 ed è centrale dei tre o nel 3-5-2 e lui gioca più arretrato nei 5 e ha il compito di coprire le ali che sono Gabriel e Julio Cesar. Nel periodo di permanenza nell’Under 20, faceva coppia con un altro vecchio obiettivo giallorosso, ovvero Casemiro del São Paulo. Ormai è entrato in pianta stabile nel giro della nazionale maggiore con la quale ha collezionato 3 presenze. Questa escalation ha fatto chiaramente innalzare il prezzo del suo cartellino, di gran lunga superiore rispetto ad un paio d’anni fa quando lo suggerii alla Roma”.
Pensi sia possibile un’accoppiata Jean-Fernando nel centrocampo giallorosso del futuro?
“Sarebbe un’ottima coppia, anche perchè uno (Fernando) è più portato all’impostazione e alla regia, mentre l’altro (Jean) è più di corsa e di sostanza. Un limite potrebbe essere rappresentato dalla statura dei due, visto che entrambi si aggirano intorno al metro e 70. Dipenderà dal futuro tecnico della Roma, se si predilige un gioco palla terra potrebbero essere perfetti, d’altro canto se si punta sulla forza fisica, si rischia di avere delle problematiche. Pensa che alcuni direttori sportivi sentendo solo il dato dell’altezza non ne vogliono più parlare”.
(Leggi l’articolo originale su Fernando)
A cura della redazione di Gazzettagiallorossa.it