Quinto posto e finali Scudetto da conquistare attraverso i playoff in cui la prima avversaria sarà l’Inter campione d’Italia in carica. Il campionato della Roma Primavera di Alberto De Rossi si è chiuso davvero male, con tre sconfitte nelle ultime quattro gare, segnale inequivocabile di un’annata tra le più buie degli ultimi dieci anni. Sicuramente la peggiore di De Rossi senior sulla panchina giallorossa, dove è approdato nel 2003-2004 prendendo il posto di Guido Ugolotti. Dopo lo Scudetto di due stagioni fa e le semifinale persa contro la Lazio poco meno di dodici mesi fa, De Rossi si è trovato a dover plasmare un gruppo tutto nuovo, complice anche il cambiamento del regolamento che ha abbassato di un anno l’età per giocare in Primavera. Meno di 46 punti si erano toccati solo nel 2006-2007, quando i giallorossi arrivarono quinti con 45 (e 55 gol fatti), e l’anno successivo quando però ne bastarono 44 per aggiudicarsi la quarta piazza (con 48 reti all’attivo). Il risultato peggiore quindi degli ultimi dieci anni: stagione 2002-2003, Roma nona nel girone C (ce ne erano ancora quattro) con 27 punti.
PROBLEMA CENTRAVANTI – I giallorossi hanno chiuso così a 46 punti, quinti dietro a Lazio, Catania, Palermo e Napoli, con 46 gol fatti nelle ventisei gare disputate e nessuna vittoria contro le squadre che in classifica la precedono. La stagione è iniziata male con un sonoro 3-0 subito proprio a Napoli sotto i colpi di Roberto Insigne, capocannoniere del girone con 17 reti, e si è chiusa con la doppietta di Malele, centravanti del Palermo autore di 15 gol in campionato. Il centravanti: questa è stata la grande lacuna della stagione romanista. De Rossi ha puntato tutto su Alexis Ferrante, “armadio” italo-argentino classe ’95, prelevato lo scorso mercato di gennaio dal Piacenza. L’ennesimo gioiello scovato da Sabatini, si era detto. Ferrante, attaccante mancino di grande generosità ma poca freddezza sotto porta, ha portato solo 7 reti in campionato più una nel “Viareggio” e ha deluso molto spesso con prestazioni scoraggianti molto simili a quelle del suo idolo Osvaldo. Stesso bottino per Frediani (7 in campionato più uno in Supercoppa, ma tanti assist). Il miglior realizzatore stagionale è finora Claudio Vasile Bumba, attaccante esterno o seconda punta classe ’94, autore di 11 gol spartiti in tutte e quattro le competizioni giocate dai giallorossi: 7 in campionato, 1 in Supercoppa, 1 in Coppa Italia e 2 nel torneo di “Viareggio”. Bumba che aveva iniziato bene la stagione perdendosi però nella fase centrale anche a causa di un problema fisico accusato con l’Under 21 della Romania. Rispetto alla scorsa annata sono addirittura 49 gol fatti in meno: un bottino più che misero di fronte ai 17 gol diTallo, i 15 diNico Lopez, gli 11 di Leonardi, i 10 di Viviani e gli 8 di Piscitella. La Roma Primavera della scorsa stagione superò ogni record (95 gol fatti), ma anche due anni fa i giallorossi toccarono quota 82 reti totali per poi volare alla conquista dello Scudetto.
RIPARTIRE DALLA DIFESA – Se l’attacco è stato notevolmente abulico, De Rossi può essere più che contento della sua retroguardia: infatti Svedkauskas in campionato ha dovuto raccogliere “solo” 21 palloni in rete, miglior difesa del girone C alla pari del Catania. Solo l’Atalanta con 20 e il Torino e la Juve con 19 hanno subito meno gol. Una difesa che, se la società avesse voluto, avrebbe potuto contare addirittura su Marquinhos e Romagnoli. Somma, Rosato, Carboni e Yamnaine, con il ’96 Calabresi e lo sfortunato Boldor, costituiscono il punto di forza dei giallorossi, soprattutto quando vengono protetti dalla coppia di centrocampo composta da Cittadino e Matteo Ricci, una delle migliori dell’intero campionato. Indubbiamente De Rossi ripartirà da loro per cercare di sorprendere tutti nei playoff.
Daniele Luciani