Sarà Roma-Lazio in finale di Coppa Italia, sarà un evento unico, qualcosa che la storia non ha mai visto, e forse non vedrà mai più. L’evento che ogni tifoso non credeva potesse realizzarsi, né nel più bel sogno né nel peggiore incubo. La partita che ogni calciatore attende con trepidante attesa. Dovrebbe, usiamo il condizionale, perché in questi giorni di tutto si è parlato tranne che di calcio giocato. Si è parlato di violenza, di scontri, di una città vicina a quella dipinta in ‘Romanzo Criminale’ più che in quella che ogni giorno viviamo noi romani.
Una città dipinta nel peggiore dei modi da chi dovrebbe difenderla e gestirla, da chi ha fallito la gestione di un derby di campionato e nasconde la sua inettitudine dietro eventi nefasti, che potevano essere evitati con la giusta attenzione, ai quali è stato dato più risalto del dovuto. Abbiamo raccolto le dichiarazioni più importanti rilasciate in questi giorni da politici, calciatori, uomini con spessore pubblico, più preoccupati del pericolo violenza, che non sappiamo quanto poi possa essere fondato, che a problemi ben più importanti o allo spettacolo che una gara unica come questa può trasmettere, le abbiamo analizzate, dandogli la nostra chiave di lettura, una nostra risposta civile a tutto questo allarmismo.
Per la prima puntata della nostra nuova rubrica, iniziamo con l’analisi delle dichiarazioni di Gianni Alemanno, sindaco di Roma Capitale.
ALEMANNO:
“sarebbe opportuno anticipare questa partita, visto che non la si può posticipare perchè cadrebbe il 2 giugno”.
Forse il Sindaco di Roma non ricorda, o non è al corrente, o non è stato avvisato, del fatto che una settimana prima si giocherà Roma-Napoli, sempre presso lo Stadio Olimpico, partita che chiuderà la stagione. Speriamo nel frattempo lo abbiano informato…
“certi orari servono a creare attenzione su partite che sono meno appetibili: un derby non ne ha bisogno e può essere fatto anche in orari più gestibili, anticipare la partita è fattibile e sarebbe un atto di buon senso. Tutto si può fare e sicuramente le nostre forze dell’ordine sarebbero in grado di fronteggiare qualunque situazione ma c’è anche un elemento di attenzione perchè ci sono tante persone impegnate ai seggi: metterli nella posizione di dover scegliere tra la partita e le elezioni è una cosa che andrebbe evitata”.
Il buon Alemanno non sa che non si vota negli stadi, nè tanto più nelle caserme, ma nelle scuole pubbliche. E’ vero che la legge richiede per le elezioni un certo numero di poliziotti impiegati, è anche vero che queste due date sono state decise mesi fa, e che un evento del genere si sarebbe potuto prevedere… Certi orari vengono decisi da chi acquista i diritti televisivi, per favorire la visibilità dell’evento ai tifosi di tutto il mondo. In parole povere chi paga decide…
“valuterò se formalizzare questa richiesta con una lettera scritta sia con la Lega che con il Ministro e il Prefetto”.
Qui si continua a fare i conti senza l’oste: una Rai, che qualora venisse anticipato l’orario della partita potrebbe pagare un milione in meno rispetto al prezzo stabiliti…
“A mio parere non è possibile disputare la finale lo stesso giorno delle elezioni, ne ho parlato con il prefetto e ci sarebbe 3 giorni dopo, il 29 maggio, San Pietro e Paolo, che a Roma è festa, si potrebbe disputare in quella data”.
Gianni, sempre Sindaco di Roma, ignora evidentemente il fatto che San Pietro e Paolo è si festa nella Capitale, ma il 29 giugno, non lo stesso giorno di maggio. Che la prossima volta possa studiare più approfonditamente il calendario?!
A cura di Luca Fatiga e Edwin Iacobacci