(S.Carina) Il possibile derby in finale di coppa Italia è diventato una questione d’interesse nazionale. Da un lato le istituzioni che, preoccupate per l’escalation di violenza, vorrebbero anticipare l’orario della partita (e forse anche il giorno). Dall’altro la Lega di A che ieri per bocca del presidente Beretta ha ribadito come la capitale resterà la sede della finale di coppa Italia, anche qualora dovesse trattarsi di una stracittadina fra Lazio e Roma, e che la data resterà il 26 maggio, nonostante la coincidenza con le elezioni amministrative: «A Milano l’ultimo derby s’è giocato il giorno delle elezioni politiche e comunque la finale non può essere anticipata al sabato perché è in programma quella di Champions. È la coppa del Presidente della Repubblica ed è giusto giocarla a Roma». Parole che contrastano con quanto asserito poche ore prima dal Ministro dell’Interno, Cancellieri: «Certe gare bisogna farle in un altro orario. Giocare di sera vuol dire rendere più pericoloso e difficile il lavoro delle forze dell’ordine:occorre un ripensamento. Sono d’accordo con il prefetto Pecoraro sul fatto che sia necessaria una maggior presa di coscienza da parte delle tifoserie. Non è possibile che una partita si trasformi in una guerra civile».
PROBLEMI ORARIO – Quello che è certo è che i derby (e big match) di pomeriggio non piacciono né alla Lega di A né alle televisioni. Che siano a pagamento (Sky paga 561 milioni, Mediaset Premium 268 per avere le gare più importanti in prima serata) o la Rai («La finale si giocherà di sera, c’è un accordo», ha spiegato il direttore di Rai Sport, De Paoli) il discorso non cambia. Ieri sono stati denunciati per gli incidenti di lunedì altri due tifosi (Daspo per 5 anni).