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IL ROMANISTA Pallotta dà la carica

James Pallotta Mauro Baldissoni Italo Zanzi

(V. Vercillo) – Se per Zeman è sempre stata una partita come tutte le altre, per il suo successore Andreazzoli «il derby vale molto di più di quello che sono i tre punti». E lo stesso vale per il presidente della Roma, James Pallotta. Il numero uno giallorosso ieri ha incontrato e abbracciato il tecnico dando la carica a suo modo: assistendo all’allenamento di rifinitura della squadra. Ed è pronto per un nuovo esordio sugli spalti dell’Olimpico. La Roma è chiamata al riscatto dopo il brutto ko di Palermo. E non solo in chiave Europa, ancora nel mirino dei giallorossi. Ma soprattutto perché la gara contro la Lazio ha necessariamente un sapore diverso dal solito. E proprio la stracittadina potrà dare gli stimoli giusti ai giallorossi. L’obiettivo è solo uno: la vittoria.

Nessuna novità nella lista dei convocati di Andreazzoli, dove non figura Federico Balzaretti, che ieri si è limitato a un lavoro differenziato assieme al giovane brasiliano Lucca. Non ci sono neppure Piris e Osvaldo, che devono scontare un turno di squalifica. A 24 ore dal derby, la formazione giallorossa è ancora un rebus. A partire dal modulo: 3-5-2, 3-4-2-1 o un ritorno alla difesa a 4? Con il paraguaiano indisponibile, il tecnico giallorosso potrebbe varare la rivoluzione tattica, affidandosi a una linea difensiva composta da 4 elementi, con Castan e Marquinhos centrali, più Torosidis e Marquinho sulla fasce. Soluzione provata soltanto ieri in rifinitura, ma rimane comunque un’opzione.

Più probabile che, in una gara delicata come quella di questa sera, opti ancora per la difesa a 3. E allora spazio a Castan, Burdisso e Marquinhos. Poche sicurezze anche a centrocampo. Per tutta la settimana Andreazzoli in allenamento ha provato 5 componenti a metà campo, chiudendo l’undici con un tandem d’attacco. Dunque verrebbero schierati Torosidis, Bradley, De Rossi, Pjanic e Florenzi (in vantaggio su Marquinho. Ma non è escluso che il bosniaco possa giocare qualche metro più avanti rispetto ai compagni di reparto, alle spalle di Totti e Lamela. In alternativa, a centrocampo potrebbero essere schierati Torosidis a destra, Florenzi a sinistra, con De Rossi e Bradley in mezzo al campo. E in questo 3-4-2- 1, sulla trequarti spazio a Lamela e Pjanic. In avanti, Francesco Totti. Quello su cui tutti, a cui tutti fanno riferimento. A partire dal suo presidente («È Totti che mi ha concesso di rimanere qui altri due anni», ha detto scherzando sabato dopo un pranzo con il capitano e la dirigenza giallorossa), che per il suo debutto sugli spalti per il derby non accetta compromessi: «Non ci resta che vincere, anche per dimenticare il passo falso di Palermo». Gli uomini del Presidente non dovranno far altro che eseguire l’ordine. 

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