(D. Giannini) – Dai 9 gol nei derby ai 10 all’Inter che si spera che possano diventare 11 già stasera. Francesco Totti l’uomo dei record, contro i nerazzurri è già in doppia cifra, gli ha segnato dieci volte, l’ultima solo qualche tempo fa, nel match di campionato all’Olimpico, su rigore. Ma Totti è uno che non si ferma a contemplare il passato, è sempre stata la sua forza guardare al futuro, a una finale da conquistare a tutti i costi.
Per farcela sarà necessaria una prestazione importante: «Sappiamo bene cosa ci giocheremo a San Siro – aveva detto il capitano subito dopo la vittoria di Torino – dentro o fuori. Servirà una grande Roma». Servirà anche un grande Totti, cioè quello di sempre, quello di ogni singola partita giocata. Illuminante. Una luce, come quella che accecò il Meazza il 26 ottobre 2005, uno slalom sublime terminato con la traiettoria perfetta di un cucchiaio che rese ancora più memorabile il ritorno alla vittoria in casa Inter dopo una vita. Bello, bellissimo, forse il più bello di tutti. Non il primo a San Siro ai nerazzurri e neppure l’ultimo. Che risale comunque a un po’ troppo tempo fa. Troppo soprattutto per gli standard di Francesco. Era il 27 febbraio 2008 e la rete di Totti avrebbe potuto significare lo scudetto se non ci si fosse messo l’arbitro Rosetti con quella assurda espulsione a Mexes che diede il “la” al pareggio in extremis di Zanetti nel campionato degli aiutini o aiutoni.
Un campionato che alla fine fece tuonare De Rossi: «Quanto successo quest’anno non è calcio». Daniele e Francesco grandi protagonisti di un’altra sfida all’Inter. Quella pareggiata per 3-3 in un’altra serata molto romanista all’interno di una stagione disgraziata, quella dei cinque allenatori. Due erano già passati, era la volta dell’esordio di Delneri, una partita che sembrava persa e che fu ripresa alla fine dal pareggio di Danielino che corse sotto la Sud con la maglia strappata sulle spalle e tenuta nel pugno sul petto. Prima c’era stata un’altra magia, un’altra parabola perfetta. Una punizione messa dove Toldo non poteva arrivare: gol numero 100 di Totti, festeggiato solo in parte perché c’era una partita da andare a riprendere. Da allora Francesco ne ha segnati altri 127. Meglio di lui solo Silvio Piola, che gli ultimi 86 della sua carriera li fece in quella Novara che in questi giorni ha ospitato la Roma. Piola e Totti si sono simbolicamente incontrati ieri a Novarello. Il capitano giallorosso da una parte, la nipote e il pronipote (Tommaso di 5 anni) del campione dall’altra. Un momento bello, il meglio del calcio italiano che si unisce. Uno scambio di doni, un libro per Francesco, la maglia di Totti per la famiglia Piola, qualche scambio di complimenti e poi via. Per scrivere ancora la storia