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IL TEMPO Osvaldo: “Più forte dei fischi”

Osvaldo esulta

(A. Austini) – Segnare tre gol e prendersi i fischi. A Roma, e forse in pochi altri posti del mondo, può succedere. La strana domenica di Osvaldo è un mix di sensazioni. Bellissimo tutto quello che è accaduto dentro il campo: una prestazione da centravanti moderno e spietato, la prima tripletta in carriera e l’abbraccio sentito dei compagni. Nel contorno, invece, gli applausi e le ovazioni si sono mischiate ai fischi. Erano scritti, per carità, ma sentirli anche dopo il terzo gol personale gli ha fatto male. Mentre i tifosi si dividono (un coro della Sud contro l’argentino è stato fischiato da altri tifosi della curva), lui prova a far finta di niente. Ma non ci riesce. Prima il gesto delle orecchie rivolto al pubblico, poi quelle spalle voltate alla curva per mostrare il nome scritto sulla maglietta in segno polemico.

Ma il nervosismo è finito lì. Osvaldo è uscito dallo stadio sorridente, disponibile a firmare autografi e con il pallone della partita in mano come ogni tripletta che si rispetti. A Roma Channel ha affidato le uniche parole della giornata. «Ringrazio i tifosi – dice sincero Daniel – si sono comportati benissimo con me. Restano poche partite e abbiamo bisogno di questo pubblico meraviglioso. C’è sempre una parte che mi va ancora contro, ma ci tengo a questa maglia. Si sono dette cose non vere sul mio conto e si è creata questa situazione particolare. Grazie a Dio con i compagni non c’è nessun problema e mi fa molto più piacere quello. Ringrazio il mister e i ragazzi che mi sono stati vicino».

I romanisti che lo contestano non hanno gradito le sue intempestive fughe d’amore all’estero, qualche intervista ai confini della realtà, ma soprattutto quelle prestazioni senz’anima, l’ultima con il Pescara una settimana fa. «La voglia c’è sempre – ribatte Osvaldo – e oggi ho avuto la fortuna di fare tre gol: ci volevano perché sto vivendo un momento negativo a livello personale. Devo fare il meglio possibile per centrare l’obiettivo di tutti, cioè l’Europa». C’è pure una Coppa da vincere, se è per questo. E poi?«Sono contento di giocare per questi colori». Osvaldo non può aggiungere altro, sa che il mercato potrebbe portarlo altrove, magari proprio a Firenze dove intanto andrà a giocare la prossima gara.

In settimana si parlerà molto di lui. Andreazzoli ha iniziato già ieri. «Mi aspettavo – dice il tecnico – che la gente sostenesse Osvaldo. Qualche fischio se l’è anche meritato, onestamente: qualche atteggiamento lo poteva evitare, ma il pubblico ha fatto il suo dovere.Come in tutte le famiglie poi ci si può riappacificare e questo connubio ha permesso la prestazione di Daniel. Sono soddisfatto, avrò a disposizione un giocatore più sereno e un ambiente più sereno, spero che queste energie positive durino a lungo». Una sorta di armistizio fino alla finale di Coppa Italia, insomma, prima di decidere il da farsi. Il parere del nuovo allenatore sarà il più importante, ma anche ad Andreazzoli verrà chiesto un parere. «Non so se la società mi interpellerà, di sicuro Osvaldo è forte, segna gol tutti belli».

Anche Burdisso lo difende. «È un campione – sottolinea il difensore – e ci può dare tante gioie. Mi auguro che la gente possa tenere conto di Osvaldo, è un grandissimo». La lucidità dell’argentino serve anche a ricordare che «dovevamo fare la stessa partita sette giorni fa con il Pescara. Ora restano quattro partite e la finale per dimostrare che siamo gente seria». Non è mai troppo tardi.

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