(A. Serafini) – Oltre ai motivi logistici, il mini ritiro della Roma al nord racchiude più di un significato. Una scelta condivisibile considerando i brevi spostamenti che i giallorossi affronteranno nei prossimi tre giorni e a sua volta una soluzione per cercare di oliare gli ingranaggi rimasti troppe volte arrugginiti.
La decisione presa da Andreazzoli e Sabatini per risollevare uno spirito di gruppo troppe volte minato dall’altalena di risultati e prestazioni è stata accolta di buon grado da una parte della squadra, convinta che i tanti chilometri di viaggio risparmiati possano aiutare a mantenere alta la concentrazione per il doppio impegno con Torino e Inter. Inevitabile, però, il brusii di qualcuno che il ritiro non l’ha gradito, soprattutto all’interno della colonia brasiliana.
Nessuno è stato esentato: l’infortunato De Rossi è partito col gruppo e anche gli squalificati (Osvaldo e Burdisso in Coppa Italia per esempio) seguiranno la truppa romanista in ogni tappa stabilita. Dopo aver lasciato la capitale nel tardo pomeriggio di ieri, la Roma saluterà in serata Torino per trasferirsi direttamente a Novara. Nell’impianto di Novarello, Andreazzoli guiderà l’allenamento di scarico il giorno successivo e un’ultima seduta nella mattinata di martedì. Giorni blindati in cui non sarà permesso l’ingresso alla stampa neanche per la conferenza pre partita[…]
Due gare in tre giorni in cui il tecnico deciderà se concentrare tutti gli sforzi sull’obiettivo Coppa Italia, concedendo un ampio turn over nella sfida di campionato contro i granata. A cominciare da Totti, che oggi dovrebbe partire in panchina. Andreazzoli sta pensando inoltre di confermare l’idea della linea difensiva a 4, con Torosidis e e Balzaretti sulle fasce sostenuti al centro dalla coppia brasiliana Castan-Marquinhos