Una sfida mai banale, che nell’ultimo decennio ha praticamente monopolizzato la coppa nazionale. Una sorta di ‘Clasico’, perché quando parli di Inter e Roma è inevitabile pensare subito alla Coppa Italia. I giallorossi l’hanno vinta 9 volte, i nerazzurri sette. Ma l’Inter ha dato una sferzata decisa proprio negli ultimi 8 anni quando Zanetti è riuscito ad alzare la coppa ben 4 volte: e sempre contro i giallorossi.
Per questo quella di mercoledì sera non può certo essere considerata una sfida qualsiasi. Protagonisti ben diversi, ambizioni e obiettivi soprattutto completamente differenti: l’Inter non è certo più quella di Mancini e soprattutto Mourinho, mentre la Roma rimpiange Spalletti e Ranieri. Altri anni, altre storie. Non così lontane, certo, ma pur sempre inserite nell’archivio storico.
Si parte appunto nel 2005, con un solo attore protagonista: Adriano. Il brasiliano non è ancora diventato l’ombra di se stesso, non è ancora tornato in Brasile e poi riapparso per una fugace comparsata proprio a Roma. L’ex Imperatore decide il match dell’Olimpico con una doppietta, poi ci pensa Mihajlovic a timbrare l’1-0 di Milano griffando il primo trofeo nerazzurro dell’era manciniana. Non succedeva dalla Coppa Uefa del 1998. Da Ronaldo ad Adriano.
L’anno dopo, quello di Calciopoli e del Mondiale di Germania per intenderci, viene comunque ricordato nei famosi archivi di cui parlavamo prima per il bis nerazzurro. Finale, sempre con andata e ritorno, ancora una volta coi giallorossi. Ancora Mancini contro Spalletti. All’Olimpico, Mancini (quello brasiliano) risponde al gol iniziale di Cruz, mentre a San Siro i nerazzurri s’impongono 3-1 coi gol di Cambiasso, Cruz ancora e Martins (inutile la rete nel finale di Nonda).
Un filotto che la Roma decide di interrompere l’anno dopo. I giallorossi, con la Juve in B e il Milan ridimensionato e penalizzato, diventano così la vera e unica antagonista dei nerazzurri destinati a dominare per diversi anni in campionato riuscendo però a scucire dal petto di Zanetti e compagni almeno la coccarda della Coppa Italia.Nella stagione 2006/07, infatti, gli ‘Spalletti boys’ umiliano con un imprevedibile e spettacolare 6-2 i nerazzurri, rendendo superflua la sconfitta per 2-1 a San Siro. Una lezione di calcio che galvanizza i giallorossi, capaci di ripetersi l’anno dopo nella prima finale secca giocata comunque all’Olimpico di Roma. Decidono i gol, nella ripresa, di Perrotta e Mexes, mentre l’Inter non riesce a completare la rimonta nonostante la rete del giovane portoghese Pelè.
La stagione 2008-09 è solo una piccola parentesi, con la Lazio trionfatrice in finale contro la Sampdoria, ma non per questo indifferente dal fascino del ‘Clasico’. Inter e Roma si ritrovano di fronte ancora una volta, questa volta ai quarti di finale: a San Siro, in una gara secca, finisce 2-1 per i nerazzurri che si arrenderanno poi in semifinale contro il Doria.
Arriviamo così alla stagione 2009/10, l’ultima di Mourinho in nerazzurro, quella del Triplete interista. E la finale di Coppa Italia fu proprio il primo trofeo alzato da Zanetti in quella stagione trionfale. Un’annata griffata dalla firma pesantissima di Diego Milito. El Principe decide la finale del 5 maggio, scacciando vecchi fantasmi presenti negli armadi di tutti i tifosi della Beneamata, prima di decidere con altri tre gol decisivi campionato e Champions League. I nerazzurri vinsero la Coppa Italia anche l’anno dopo, battendo 3-1 in finale il Palermo. Mourinho non c’è più, e l’Inter conquista l’ultimo trofeo che segna anche la fine di un ciclo. Immancabile, però, l’incrocio con gli storici rivali giallorossi, abbattuti in semifinale (0-1 a Roma firmato Stankovic; 1-1 a Milano, con gol di Eto’o e Borriello).
Ora, invece, toccherà a Stramaccioni e Andreazzoli scrivere un nuovo capitolo di questo intensissimo ‘Clasico’…
Fonte: Eurosport.com