(M. Pinci) – La certezza di un’assenza obbligata domenica a Torino. E un dubbio sempre più grande per il futuro. La parola “addio” tra la Roma e Daniele De Rossi non è più tabù. Insofferente, insoddisfatto: i problemi con cui aveva iniziato la stagione non sono finiti con l’addio del “nemico” Zeman, e partire è un’idea tornata d’attualità. Anche la Roma riflette sulla situazione: di fronte a un’offerta, qualunque essa sia, si siederebbe a trattare, perché restare prigionieri di quell’ingaggio da 10 milioni lordi non serve a nessuno. Proposte non ne sono arrivate, molto dipenderà dal movimento delle panchine europee.
Sia Mourinho che Ancelotti sono affascinati dall’ipotesi di allenarlo: come non pensare allora al Real, se guidato da uno dei due? Daniele ha contatti con la Spagna, e da Madrid partiranno sia Essien che — soprattutto — Xabi Alonso, lasciando almeno una maglia libera. Poi il Psg, che lo voleva anche a gennaio, mentre in Inghilterra, sfumato il City (deluso da una promessa non mantenuta), può interessare al Chelsea nel caso di ritorno di Mourinho. E anche il Milan è vigile da tempo. Niente voli pindarici però: i trent’anni a luglio, stipendio extralarge e rendimento al ribasso lasciano credere che, in caso di addio, a Trigoria dovranno accontentarsi di pochi spicci. «Nel derby ha l’occasione di riprendersi tutto», aveva augurato Andreazzoli a De Rossi, evidenziando inconsciamente come abbia perso qualcosa.
Ma proprio quel derby che doveva riabilitarlo è diventato un nuovo argomento d’accusa per un ambiente che sembra non perdonargli più nulla. «De Rossi via da Roma», urlava un gruppetto di scalmanati a fine gara davanti alle telecamere di una tv nazionale. E pensare che contro la Lazio aveva giocato stringendo i denti, prima di abdicare, per un infortunio alla caviglia destra che lo lascerà fuori anche dal prossimo viaggio a Torino: quattro giorni di stop nonostante gli esami abbiano escluso lesioni. Per meritarsi un altro derby in finale di coppa Italia (l’ultimo?) proverà a esserci mercoledì con l’Inter, semifinale che vale una stagione.
Quando mancherà nuovamente Osvaldo (squalificato): ieri alla ripresa dei lavori nessuno ha sentito il bisogno di comunicare all’attaccante il “dispiacere” del club per aver preferito Londra al derby. Ma il suo futuro, ancor più che per De Rossi, appare scritto. Mercato, offerto il brasiliano Julio Cesar, ex portiere dell’Inter oggi al Qpr. È extracomunitario, la Roma non appare orientata a sceglierlo, ma se partisse Stekelenburg (verso la Premier) potrebbe fare da chioccia al giovane connazionale Rafael che piace eccome.