(M.Pinci) – La rivoluzione 3.0 cui in estate la Roma dovrà andare incontro, parte dalla difesa. Alla ricerca di personalità, di leadership: di “nuovi Burdisso”, inteso come carisma unito a qualità tecniche. Anche di questo, ieri, ha parlato il ds Sabatini a Trigoria: con Andreazzoli in mattinata (discutendo anche della preparazione fisica e mentale della squadra nell’approccio alla gara con il Pescara), poi nel primo pomeriggio ricevendo l’agente Beppe Bozzo. Con cui si è discusso di due nomi per la retroguardia: Dusan Basta esterno destro dell’Udinese capace di muoversi anche a centrocampo, che piace da tempo. Ma anche Marcos Rojo.
Argentino, piede mancino, centrale di difesa che in passato ha ricoperto anche il ruolo di esterno sinistro di difesa e reduce da un’ottima stagione: Lo Sporting Lisbona si accontenterebbe di 4-5 milioni, ma il difensore, 184 centimetri e già nel giro della Seleccion, potrebbe valerne certamente qualcuno in più. Il ds romanista per ora ha preso tempo: perché Rojo è extracomunitario e attualmente il club non potrebbe tesserarne di nuovi. In estate, quando avrà liberato il posto, la Roma ci penserà, ovviamente dopo averne discusso con il nuovo tecnico.
Scelta prioritaria per il futuro: e anche in questo caso la chiacchierata con Bozzo potrebbe aver fornito elementi utili, perché tra Allegri e Pioli è tornata a guadagnare posizioni nelle ultimissime ore la candidatura di Mazzarri (seguito dallo stesso agente): un profilo che caratterialmente non entusiasma i dirigenti, ma anche a Trigoria inizia a circolare la convinzione che la “simpatia” non sia (più) la prima caratteristica richiesta per allenare la Roma.