(F.Ferrazza) – Il derby salva stagione si trasforma in un pareggio che consente alla Roma di salvare intanto la rivalità cittadina. Ed è un rigore di Totti a evitare la quarta sconfitta consecutiva contro la Lazio, consentendo al capitano di raggiungere uno degli ultimi record che ancora gli restano da battere con la maglia giallorossa. Nove i gol realizzati nei derby, tanti quanto Delvecchio e Da Costa, festeggiati proprio prima della gara sotto la Curva Sud. Ma non esulta come al solito, Francesco, nessun sorriso, nessuna maglietta mostrata, forse nervoso per una gara che ha tenuto in piedi quasi da solo, pronto a esplodere in una corsa piena di rabbia, scaricata davanti a una telecamera, verso quanti lo davano per finito già cinque anni fa. ‘E’ il record più bello della mia carriera, ora lo voglio superare. speravo però in una vittoria, almeno non abbiamo perso. Alla telecamera ho detto “che questo è il traguardo più bello della mia carriera’.
Durante la gara sembra una statua di sale, invece, Andreazzoli, le gambe tremano, eccome, al tecnico, al suo primo derby da allenatore, quando entra sul campo sommerso dall’ovazione del pubblico. Ripropone la difesa a quattro per la prima volta da quando siede sulla panchina giallorossa, togliendo l’opaco Burdisso e affidando le fasce a Torosidis e Marquinho. Vengono quindi abbandonati abbastanza a sorpresa i tre centrali che fin qui erano stati un punto fermo, e viene imbottita la squadra di centrocampisti, con Totti e Lamela nel difficile ruolo di trascinatori di una squadra spaventata.
“Ci ha lavorato tutta la settimana su questo sistema di gioco- rivela Baldini– per provare a vincere questa partita, Andreazzoli ha voluto mettere in campo tutta la qualità possibile, visto che dal punto di vista fisico la Lazio si fa preferire”. Spiegazioni tattiche, alle quali fanno seguito gli ambiziosi proclami stagionali. “Finché avremo una sola possibilità, finché la matematica non ci darà per sconfitti, noi lotteremo per il terzo posto”. Pallotta, alla sua prima tribuna nel derby, si gode lo spettacolo del botta e risposta legato allo sfottò degli striscioni, facendosi tradurre quelli più divertenti. Con una giacca double face, all’interno la fodera è una maglia della Roma, il presidente a stelle e strisce saluta tutti, lasciando l’Olimpico ancora da imbattuto.