(F. Maccheroni) – Roma quinta, Lazio ottava. All’inizio della stagione entrambe suggerivano di guardare più in alto, ma che la Roma avesse qualcosa in più era chiaro. Petkovic ha potuto mascherare i limiti biancocelesti finché ha retto Klose, ma quando oltre al tedesco ha dovuto ricucire centrocampo e difesa per infortuni e logorio dovuto al triplice impegno, il castello è crollato. Essendo di sabbia, è bastata un’onda piccina. La classifica ancora non condannerebbe la Lazio a questo piazzamento umiliante, ma la caduta sembra verticale. E adesso la Coppa Italia (a fine pagliacciata la faranno giocare) resta davvero a minacciare il fallimento. La Roma non ha vinto una grande partita, perché il Siena è stato niente. Ma ha vinto alla grande. Grazie a grandi giocatori come Lamela e a un Osvaldo che, quando si limita a fare il centravanti, è fra i migliori in circolazione. Ora sarà proprio «Er Cipolla» a mettere a dura prova la società: sarà ceduto o rieducato? Dipenderà dall’allenatore. Ma non soltanto per quel che riguarda Osvaldo. C’è anche De Rossi da decifrare. Al momento, però, si fa fatica a decifrare il club e, quindi, tutto sembra complicato.