(F. Balzani) – Così diversi (nel carattere), così uguali (sotto porta), tanto affiatati nella vita quanto avversari nella corsa a una maglia da titolare sia in giallorosso sia in azzurro: è il destino di Osvaldo e Destrooggi di nuovo amici-nemici nella Roma rinata dalle trasferte di Torino e Milano che portano proprio il marchio di fabbrica dei due bomber. «Non guardare se il ginocchio è gonfio, stasera gonfi la rete», aveva profetizzato Osvaldo prima della partita al compagno più giovane. Lo stesso aveva fatto Destro a Torino: «Vedrai oggi segni e tutti si ricrederanno». Entrambi reduci da un «momento no» chi per i problemi fuori dal campo (Daniel) chi per un infortunio che sembrava non finire mai (Mattia), tanto che Andreazzoli aveva riproposto Totti prima punta. Oggi il (bel) problema si ripropone: chi escludere tra Destro e Osvaldo? Il primo con 5 gol in 4 partite ha portato quasi da solo la Roma alla finale di coppa Italia, il secondo con 24 centri in 51 partite è il capocannoniere del nuovo corso a stelle e strisce. La parola spetterà ad Andreazzoli. E non solo. Nonostante i numeri, infatti, è ormai quasi scontato che Osvaldo a fine stagione farà le valigie e la Roma non vorrebbe deprezzarlo, tanto più che all’orizzonte ci sono le sfide abbordabili con Pescara e Siena. Dopo la doppietta di San Siro però sarà dura far uscire ancora Destro. Difficile inoltre pensare a un turno di riposo per Lamela o Totti, anche se il capitano ha avvertito qualche problemino muscolare prima e dopo la sfida con l’Inter. Contro il Pescara Andreazzoli avrà l’imbarazzo della scelta mentre in difesa e a centrocampo potrebbe concedere spazio a chi ha giocato meno (Dodò, Romagnoli e Tachtsidis) visto che Marquinhos, De Rossi, Pjanic e Florenzi non sono al meglio. Il tecnico in questo mese di fuoco conoscerà il suo destino. Sabatini e gran parte della squadra tifano per la sua conferma che ad oggi però appare ancora lontana.