(Andrea Fiano) – È Morgan Stanley l’advisor della Roma Calcio nella ricerca di possibili investitori nel club calcistico. L’operazione punta a raccogliere fino a 75 milioni di euro. Il relativo prospetto è stato completato a New York nella tarda serata di ieri (ora italiana), secondo quanto rivelato dal presidente, dallo scorso luglio, James (“ma chiamatemi Jim”) Pallotta durante un lungo incontro con la stampa italiana.
I 75 milioni di dollari, ha spiegato Pallotta, “non finanzieranno il disavanzo, ma servirebbero a fare tante cose utili alla squadra, anche sul piano della visibilità internazionale”.
Sempre ieri è giunta anche la prima ricostruzione ufficiale della vicenda dello sceicco mediorientale che avrebbe dovuto diventare socio della Roma, salvo poi rivelarsi del tutto incapace di far fronte all’investimento.
Spiega Pallotta: “sei mesi fa siamo stati avvicinati da personaggi terzi che agivano in suo nome. Ci è stato detto che era pronto a investire molto nella squadra senza cercarne il controllo. Abbiamo fatto la due diligence e abbiamo parlato con 2-3 banche d’affari, compreso un nostro advisor» che evidentemente non è Morgan Stanley. «A noi in fin dei conti la vicenda non è costata, se non in termini tempo perso» ha spiegato Pallotta, che poi ha ribadito di aver ricevuto manifestazioni di interesse da investitori americani, canadesi, mediorientali, asiatici e persino dal Marocco. «Solo dall’America Latina non sono giunte manifestazioni di interesse”.
Lo stesso presidente, affiancato da Italo Zanzi e Sean Barror, ha negato che la vicenda possa avere strascichi legali.
L’occasione dell’incontro è stata la presentazione dell’accordo, peraltro già annunciato, di sponsorizzazione della squadra capitolina con la Nike. Un accordo decennale, di ammontare non specificato, che si aggiunge a quelli già raggiunti con la Disney (sei anni), con la Volksgwagen (biennale), e con il gruppo crocieristico Royal Caribbean. Ma la Roma la prossima stagione potrebbe avere ancora lo sponsor Wind. È infatti allo studio una maglia senza sponsor, per una sola stagione, ma “le trattative col gruppo telefonico proseguono». Pallotta vorrebbe proseguire nel sodalizio, ma ha confidato che «se vogliono restare serve una cifra più consistente, perché finora la era inferiore alle medie di mercato”.
Intanto il programma di sviluppo “richiede tempo, così come Roma non è stata costruita in un solo giorno”. Pallotta, che ha più volte ripetuto di essere ottimista sull’Italia oltre che sulla Roma, non ha escluso la possibilità che il suo Raptor Fund possa investire ancora in Italia. Pallotta ha confidato di aver incontrato in questi giorni a Boston alcuni investitori italiani che stanno lanciando un fondo di venture capital.
Intanto il club punta anche sul settore giovanile, e non solo in Italia. “L’obiettivo è rientrare in Champions League, ma non dipende solo da noi», ha detto il 55enne top manager, che così conclude: «non abbiamo investito nella Roma per rivenderla, anche se offerte interessanti non sono mancate. Il nostro piano è di lungo periodo: abbiamo creato valore grazie anche a un’ottima campagna acquisti”. Alla quale si affiancano le sponsorizzazioni e il progetto dello stadio a Tor di Valle, di cui l’architetto americano Dan Meis presenterà il progetto entro luglio.
Fonte: Mf