(SPY CALCIO – F.Bianchi) Ore decisive per il derby di Coppa Italia che la Lega di serie A ha confermato per domenica 26 maggio alle 21 (ma è probabile che il prefetto Pecoraro lo sposti alle 17 nonostante le perplessità del sindaco Alemanno). La sfida fra Roma e Lazio è complicata, forse più di una finale di Champions League. Sarà la Roma la squadra di casa. Il sorteggio, che si è svolto oggi al termine della riunione presso l’Osservatorio, ha decretato i giallorossi come squadra ospitante. Si dovrà invece attendere ancora per conoscere data e orario. ”E’ stata una riunione interlocutoria in cui abbiamo presentato il progetto della Lega studiato assieme alle due società – ha spiegato al termine il dg della Lega, Marco Brunelli – E’ stato manifestato apprezzamento generalizzato per la filosofia e l’atteggiamento che si intende dare all’avvenimento sportivo, mentre sono state espresse delle perplessità dal punto di vista della gestione della sicurezza da parte dei responsabili dell’ordine pubblico e in particolare della questura sulla suddivisione dell’Olimpico che noi abbiamo proposto”.
“Il derby è di chi lo ama”, lo slogan, azzeccato, della Lega di serie A. Deve diventare una “festa di sport e civiltà, all’insegna dei valori più autentici”. E’ stato preparato un piano dettagliato in collaborazione di Roma e Lazio: il presidente Maurizio Beretta e il suo staff (il dg Marco Brunelli e il direttore marketing tv Fabio Santoro) hanno fatto, stanno facendo, tutto il possibile perché diventi una festa. D’altronde, da alcuni anni ormai la finale della Coppa Nazionale, prevista in gara unica a Roma (non a Pechino o Milano…) è diventata un evento. Cinquantotto i Paesi collegati in tv lo scorso anno, con Juventus-Napoli che ha stabilito anche un ascolto eccellente su Rai 1 (11.580.620 spettatori, share del 42,51%). La Coppa Italia, con il nuovo format, è diventata un prodotto più che appetibile anche per la Rai, che ha acquistato i diritti pagandoli più cari rispetto al passato. Nel piano della Lega, presentato oggi all’Osservatorio, non c’è traccia di diritti tv. Un segno di serietà. E’ chiaro che la Rai preferisce la prima serata, ma l’orario della gara non spetta né ai dirigenti della Lega, tantomeno a quelli di Viale Mazzini. Spetta a chi deve gestire l’ordine pubblico. Probabile che la Rai rinunci alla penale: in caso di gara non di sera, è previsto infatti che la tv pubblica paghi un milione in meno alla Lega di Milano. Ma il derby, anche di pomeriggio, farà sicuramente un altissimo ascolto. Ora tocca anche al sindaco Gianni Alemanno lavorare per contribuire alla festa, senza i falsi allarmismi e le gaffes dei giorni scorsi. La Lega ha fatto la sua parte.