(F. Bianchi) – Domani pomeriggio il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, appena letto il piano della Lega di serie A, deciderà: il derby di Coppa Italia, quasi sicuramente, si giocherà nella data stabilita, domenica 26 maggio ma non di sera, bensì con inizio alle ore 17. E’ la soluzione migliore, anche se non piace al sindaco Gianni Alemanno che voleva anticiparlo (non si capisce quando) o posticiparlo (con gaffe: San Pietro e Paolo è il 29 giugno, non maggio…). Alemanno non ha detto una parola per far sì che questo derby non diventi più pericoloso di quello che è. Bene ha fatto invece il questore di Roma, Fulvio Della Rocca, a ricordare quale è il vero problema. La festa del dopo-partita (che comunque sarà di sera): da stabilire quale piazza destinare ai tifosi della Roma o della Lazio.
Il fatto che domenica 26 (maggio) si voti per le amministrative non è un problema: la Coppa Italia è l’unico evento sportivo, e la questura di Roma può chiedere eventuali rinforzi a Firenze o Napoli. Secondo Alemanno ci vorranno 3.000 uomini fatti venire da fuori Roma: il sindaco ha anche ricordato che la Rai, che ha l’esclusiva, preferirebbe l’orario serale ma di fronte ad una situazione così incandescente i dirigenti di Viale Mazzini non potranno che adeguarsi (in teoria potrebbe pagare un milione in meno di diritti alle Lega ma forse non lo faranno). L’importante è che ci sia una attenta opera di prevenzione, cosa non fatta, o fatta male, in occasione dell’ultimo derby. A Milano si è giocato il derby in occasione delle politiche, ben più impegnative, sul fronte dell’ordine pubblico, delle amministrative. Ma Milano non è Roma.