Dopo la lacerante sconfitta in quel di Palermo che ha ridimensionato notevolmente le aspettative di squadra ed ambiente, la Roma ospiterà in casa la Lazio. Clima pesante per la stracittadina numero 140, spostata a Lunedi sera per gli impegni europei dei biancocelesti. La squadra giallorossa é chiamata ad esibire una prestazione d’orgoglio, per regalare ai tifosi una vittoria che manca da tre derby consecutivi, ponendo così fine alla striscia positiva laziale. I giallorossi, al di là della deludente performance mostrata al Barbera, vivono un momento fisicamente migliore rispetto ai cugini – distratti peraltro dal quarto di finale di Europa League contro il Fenerbache – gradualmente prosciugati nelle energie, da una lotta su tre fronti, troppo dispendiosa per una rosa evidentemente sotto organico. In partite come queste però, le motivazioni non mancano mai né da una parte né dall’altra; entrambe le squadre si daranno battaglia scontrandosi in due concezioni di calcio e progettualità diametralmente opposte. La linea verde romanista, improntata su giovani di prospettiva, nelle intenzioni di un calcio propositivo, scandito nel lungo periodo, contro la solidità e l’esperienza della Lazio molto accorta al mantenimento dell’equilibrio, in una tipologia di gioco meno affascinante, strutturata nel breve periodo, ad oggi foriera di maggiore concretezza.
ASSENZE – Ha di che gioire mister Andreazzoli che recupera Pjanic, Marquinhos e Destro. La punta ex Siena ha dato buone garanzie in allenamento, tuttavia appare improbabile un suo impiego dall’inizio poichè manca del ritmo partita. Assenti Pablo-Daniel Osvaldo ed il terzino paraguayano Ivan Piris, entrambi fermati per un turno dal giudice sportivo dopo l’ammonizione rimediata a Palermo. Molto probabilmente non scenderà in campo neanche Balzaretti che, influenzato, non si è allenato con regolarità in settimana. Discorso diverso per Petkovic il quale dovrà rinunciare a diversi elementi importanti per il suo assetto di gioco. Difficile il recupero dei titolari Dias e Konko, i quali fino all’ultimo tenteranno di stringere i denti ed esser della partita sebbene abbiano poche chance di farcela. Defezioni importanti a cui si aggiungono sicuramente quelle dei lungodegenti Stankevicius, Brocchi e Floccari.
ROMA – Andreazzoli in settimana ha provato due moduli: il consueto 3-4-2-1 ed un 3-5-2 classico. L’impressione è che il tecnico romanista dovrebbe propendere per il primo, attraverso il quale è riuscito a conseguire risultati convincenti. Non sembrano riservare sorprese le composizioni di retroguardia e linea mediana, con i ritorni di Marquinhos e Pjanic, invece alcuni dubbi sono relativi all’attacco dove il mister giallorosso dovrà scegliere come disporre Totti e Lamela e chi affiancare ai due fantasisti giallorossi.
A difendere i pali della squadra capitolina, presente Maarten Stekelenburg. Il terzetto difensivo si avvarrà di Burdisso in qualità di centrale, il quale ha denotato una condizione non brillantissima nelle recenti uscite, e potrà senz’altro trarre giovamento dall’affiancamento di Castan e Marquinhos. In particolar modo la tempestività nelle chiusure di quest’ultimo renderà più agevole il compito dell’argentino che se la dovrà vedere con Klose. A centrocampo con il ritorno di Pjanic al fianco di De Rossi, Andreazzoli può schierare la miglior integrazione a sua disposizione, unendo l’interdizione del numero 16 giallorosso alle geometrie del bosniaco. Sulle fasce Torosidis tornerà titolare a destra mentre a sinistra il probabile forfait di Balzaretti indurrà alla scelta di un altalenante Marquinho, elemento di spiccata vocazione offensiva che dovrà sacrificarsi molto in fase di copertura. Anche il brasiliano ha evidenziato un momento di appannamento e non è escluso che Andreazzoli possa optare per l’impiego di Florenzi sulla fascia sinistra, ipotesi azzardata in quanto al giovane giallorosso dovrebbe essere affidato il compito di trequartista incursore. Nel caso in cui Florenzi venisse dirottato a sinistra, sulla trequarti spazio a Perrotta in grado di aggiungere alla pregevole interpretazione del ruolo anche una buona dose di esperienza. In avanti Lamela verrà riportato sulla linea dei trequartisti dopo la non fortunata esperienza di Palermo dove “El Coco”partendo dalla fascia non è riuscito a fare la differenza negli ultimi 25 metri. Al suo fianco come detto probabile l’innesto di Florenzi che attraverso il suo dinamismo avrà il compito di aiutare la squadra in fase di non possesso ed aggredire gli spazi una volta recuperato il pallone. Punto di riferimento in attacco l’intramontabile Francesco Totti schierato nel ruolo di prima punta. Il capitano è motivato a far bene,conoscendo l’importanza di una gara molto sentita dall’ambiente e da lui in primis, romano e romanista. L’avanzare dell’età ne ha mitigato le punte caratteriali ed ora il numero dieci ha una maturità tale da poter affrontare il derby con la giusta concentrazione, esprimendo tutto il suo potenziale. Prerogative che oggi come ieri ne fanno il pericolo primario per i biancocelesti ai quali ha già segnato 8 volte in carriera. Motivazione in più per il capitano è costituita dall’opportunità di centrare l’ennesimo record: infatti nella speciale classifica dei marcatori a segno nella stracittadina, Totti è preceduto di una lunghezza soltanto da Delvecchio e Da Costa(9 gol). A gara in corso, dovrebbe trovare spazio anche Mattia Destro per il quale è difficile credere in un impiego dal primo minuto, poiché nonostante i progressi evidenziati in allenamento, la punta marchigiana è alla prima partita dopo l’infortunio, quindi non ha ancora i 90 minuti nelle gambe.
LAZIO – Petkovic é solito disporre la squadra con il 4-1-4-1 modulo che sembra calzare a pennello con le caratteristiche degli elementi a disposizione. Il gioco del tecnico balcanico si fonda su un’organizzazione difensiva molto solida, interpretata diligentemente dai calciatori, pronti a ripiegare negli ultimi 40 metri formando due linee compatte al fine di comprimere gli spazi agli avversari. In fase di non possesso sono ben 10 i calciatori dietro la linea della palla con il solo Klose in avanti, per permettere alla squadra di risalire velocemente una volta recuperata la sfera. Il contropiede é un arma letale a disposizione dei biancocelesti, l’esecuzione del quale é favorita dall’abilita della punta tedesca nel dettare il passaggio, oltre che dalla vena realizzativa dello stesso, sempre incisivo in area di rigore. A svolgere un ruolo primario nell’economia delle trame offensive biancocelesti, sono proprio i movimenti di Klose, in grado di non dare punti di riferimento agli avversari, ma soprattutto di aprire preziosi varchi ai centrocampisti, votati all’incursione, come Mauri e Candreva,adattati alla perfezione sugli esterni per dare qualità e creare superiorità numerica, o Ederson ed Hernanes bravi ad inserirsi dalle vie centrali o a concludere dalla distanza. Fra le due fasi svolge un prezioso ruolo di collante il dinamico Gonzalez. Motore del gioco biancoceleste é senza dubbio Ledesma, reinventato nel ruolo di playmaker davanti alla difesa, con il compito verticalizzare prontamente la manovra, avviando le ripartenze laziali. Attraverso i suoi piedi principiano gran parte delle azioni della squadra di Petkovic. Quando l’italo-argentino é in possesso di palla, ai terzini é affidato il compito di accompagnare l’azione, offrendo soluzioni alternative allo sviluppo di una manovra, la cui maggiore peculiarità per risultare efficace é la velocità d’esecuzione. Un gioco semplice ma molto redditizio, sapientemente eseguito dagli elementi del tecnico balcanico il quale pur prediligendo un tipo di calcio offensivo ha trovato – in un sistema di gioco atipico, composto da calciatori con caratteristiche inconsuete – la quadratura del cerchio ed un proficuo equilibrio.
In porta la certezza é Federico Marchetti, portiere esperto in costante crescita di rendimento in grado di sfoderare interventi determinanti. La linea difensiva con l’assenza forzata di Dias sarà formata da Biava e Cana mentre i due terzini saranno Radu sulla sinistra e con ogni probabilità Lulic adattato a destra. Una soluzione d’emergenza vista l’assenza di Konko che consentirebbe a Gonzalez, nelle recenti uscite impiegato nel ruolo di terzino destro, di tornare a centrocampo. Pochi dubbi in linea mediana con l’ossatura della squadra regolarmente presente: Ledesma regista arretrato davanti alla difesa, pochi metri più avanti Gonzalez, equilibratore del centrocampo ed Hernanes, con licenza di inventare e soprattutto concludere dalla distanza. Probabile l’innesto nella ripresa del brasiliano Ederson, capace di garantire il cambio di passo, fornendo una variabile in più alla fase offensiva biancoceleste. Sulle fasce due esterni atipici come Mauri a sinistra, e Candreva a destra, componenti interessanti nello sviluppo del gioco laziale, per qualità, corsa e tempismo nelle incursioni. In avanti Miroslav Klose, una punta completa che fa reparto da sola. il tedesco ha recuperato dall’infortunio ma difficilmente sarà in grado di reggere tutti e 90 i minuti. Efficace nel gioco aereo, mobile su tutto il fronte d’attacco, ed affidabile terminale della manovra offensiva, il numero 11 biancoceleste é a tutti gli effetti il pericolo principale per la difesa giallorossa, anche per la bravura nel saper aprire spazi agli inserimenti dei numerosi centrocampisti,in virtù dei movimenti effettuati o in profondità oppure incontro al portatore di palla, fase nella quale favorisce l’incursione degli esterni d’attacco.
A cura di Danilo Sancamillo
Twitter: @DSancamillo
Lunedì 8 Aprile ore 20.45
ROMA (3-4-2-1): 24 Stekelenburg; 3 Marquinhos, 29 Burdisso, 5 Castan;35Torosidis, 16 De Rossi,15 Pjanic ,7 Marquinho;8 Lamela, 48 Florenzi, 10Totti. A disp. 13 Goicoechea, 1 Lobont, 46 Romagnoli, 11Taddei, 47 Lucca, 4 Bradley, 77 Tachtsidis, 22 Destro. All. Andreazzoli
LAZIO (4-1-4-1): 22 Marchetti; 27 Cana, 20 Biava, 26 Radu,19 Lulic; 24 Ledesma; 87 Candreva, 8 Hernanes, 15 Gonzalez, 6 Mauri; 11 Klose. A disp. 1 Bizzarri, 95 Strakosha, 7 Ederson,23 Onazi,28 Saha 25 Rozzi, 18 Kozak. All. Petkovic