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SCONTRI DERBY Serra: “Derby a porte chiuse? Così si penalizza la maggioranza dei tifosi”

Scontri derby

L’ex prefetto di Roma Achille Serra ha parlato ai microfoni dell’emittente radiofonica romana degli incidenti avvenuti prima del derby con la Lazio di lunedì sera e delle possibili conseguenze sulle future stracittadine. Queste le sue parole:

“Sono assolutamente dell’opinione che la tifoseria è un’altra cosa, rispetto a 200-300 delinquenti. La tifoseria sana, quella vera, di Roma e Lazio deve essere salvaguardata e non mischiata con i delinquenti. Detto ciò, si deve fare di tutto per garantire di assistere a una partita alla maggioranza dei tifosi. Nel derby, al di la di slogan e striscioni, c’è stato un comportamento esemplare di entrambe le tifoserie”.

La partita a porte chiuse colpisce i 50-60 mila che si comportano bene

“E’ quello che sto dicendo. Non vedo la necessità di fare una partita di questo genere a porte chiuse. Penalizzaremmo 50-60 mila spettatori assolutamente all’altezza della situazione. Voglio rilevare che all’jnterno delo stadio non si verificano incidenti da anni. Fuori dallo stadio? Tra le 4 del pomeriggio o le 7 della sera, ancora in piena luce come sarà a maggio per la finale… Mi chiedo quale sia la differenza giocare di sera o di giorno a questo punto. Poi, una finale di Coppa Italia a porte chiuse… Dio ce ne guardi. Il fatto che lo stesso giorno che si voti per le comunali? Milan-Inter si è giocato il giorno delle elezioni politiche. Per piacere, non scherziamo con le tifoserie serie. I delinquenti vanno tenuti lontano. Le forze dell’ordine sono adeguate e professionali, ma lo stato non si può arrendere a 200 delinquenti”.

Possibile che nel 2013 non si riesce ad arginare una sparuta minoranza?

“A mio avviso il lavoro va fatto a monte, dai servizi di intelligence e dagli uffici investigativi. Una volta arrivati li allo stadio diventa difficile e non resta che il contrasto, talvolta purtroppo fisico”.

Manca questo servizio di prevenzione?

“Bisogna preventivamente investigare su questa gente. Una volta identificata questa gente, puoi dare il Daspo, ma non puoi impedirgli di arrivare a 200 metri dallo stadio. E’ necessario capire tutte e due le posizioni, quella preventiva e quella investigativa”.

Nemmeno con il daspo con obbliga di firma?

“Per avere il daspo devono essere fermati nel momento in cui fanno violenza, non puoi darlo in maniera preventiva”.

C’è bisogno quindi di una correzione dal punto di vista normativo?

“Assolutamente si, ne parleremo con l’Osservatorio. Nell’ambito della Lega già se ne parla di questo. Questo però non può impedire che la finale di Coppa Italia si svolga in modo regolare. Penalizzeremmo i tanti tifosi veri e sarebbe un’ammissione di poca capacità da parte dello stato. E non mi pare che le forze dell’ordine meritino questo affronto”.

E’ contrario anche a un derby alle 15?

“Il Prefetto può anche adottare questo provvedimento, ma non risolverebbe il problema”.

Fonte: trs

Giocare il derby alle 15 non risolverebbe il problema. Se non sbaglio lunedì, al momento degli incidenti, era ancora giorno”. Achille Serra, ex prefetto di Roma e oggi delegato agli stadi per la Lega A, si esprime così sull’ipotesi di far giocare i prossimi derby della Capitale il pomeriggio per evitare problemi di ordine pubblico come quelli registrati lunedì scorso fuori dall’Olimpico.

La richiesta è stata avanzata alla Lega A dall’attuale prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, che non ha nemmeno escluso ipotesi più drastiche come far giocare la stracittadina a porte chiuse o in altre sedi. “All’interno dello stadio non si verificano incidenti da anni, il problema è fuori“, sottolinea Serra ai microfoni di TeleRadioStereo. Il problema potrebbe ripresentarsi nel caso di un’eventuale finale di coppa Italia fra Roma e Lazio. Secondo Serra “una finale di Coppa Italia a porte chiuse è inimmaginabile”.

“Per quanto riguarda la concomitanza con le elezioni comunali -aggiunge l’ex prefetto-, un eventuale rinvio per tale motivo mi sconcerterebbe molto perchè Milan-Inter, derby di alto livello, è stato giocato il giorno delle elezioni politiche. Non scherziamo con le tifoserie serie. Lo Stato non si può arrendere di fronte a 200 delinquenti“.

Fonte: Adnkronos

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