Al termine di quindici giorni non propriamente esaltanti, caratterizzati dalla sconfitta a Palermo e dall’amaro pareggio nel derby, la Roma si reca a Torino per affrontare gli uomini di Ventura, prima di dedicarsi all’importante ritorno della semifinale di Coppa Italia contro l’Inter. In virtù dell’impegno infrasettimanale, é previsto un ampio turnover per i giallorossi. La sfida con i granata si configura come un passaggio obbligato per rilanciare le ambizioni europee della Roma, ridotte al lumicino a causa di una continuità di risultati e prestazioni mai raggiunta pienamente. Di fronte, una squadra come quella di Ventura, anch’essa proveniente da un momento non brillantissimo, ma in una situazione di classifica relativamente tranquilla, alla ricerca della matematica salvezza. Appena un successo nelle ultime 5 partite per i granata, conseguito tra le mura amiche contro la Lazio, i quali al netto di 36 punti, possono approcciarsi alla sfida contro i capitolini con la tranquillità necessaria per esprimere al meglio le proprie caratteristiche.
ASSENZE – La Roma si presenta nel capoluogo piemontese con quasi tutti gli effettivi a disposizione. Mancherà soltanto De Rossi ancora non al meglio in seguito alla botta rimediata alla caviglia durante il derby. Discorso diverso per Giampiero Venutra che non potrà avvalersi dello squalificato Basha e dell’infortunato Brighi in mezzo al campo, assenze importanti che si sommano a quella del jolly sloveno Walter Birsa di solito collocato sugli esterni.
TORINO – Dopo tre anni di purgatorio il Toro torna a disputare il campionato di massima divisone nazionale. Punto fermo della squadra di Urbano Cairo é senza alcun dubbio, l’esperto allenatore Giampiero Ventura, demiurgo di un 4-4-2 molto propositivo che in fase di possesso palla si trasforma in un 4-2-4. La filosofia del tecnico genovese viene assecondata dalla presenza di esterni di assoluta qualità, fulcro dell’impianto tattico granata. L’equilibro é garantito dall’impiego di 4 difensori “bloccati” dietro, coadiuvati da una linea mediana di quantità con il compito di allargare velocemente il gioco una volta conquistato il possesso. Molti i fedelissimi del tecnico granata, fin dai tempi del Bari, basti pensare alla presenza in rosa di Gillet, Gazzi, Barreto, Masiello elementi cardine del club pugliese, oppure a Cerci avuto a disposizione dall’ allenatore ligure a Pisa.
In porta l’esperto portiere Jean-Francois Gillet, elemento con alle spalle ben 15 anni di attività in Italia. Davanti all’estremo difensore belga la coppia centrale sarà composta dal polacco Glik, torre pericolosa sui corner in favore dei granata, ed il difensore nel giro della nazionale italiana Angelo Ogbonna, in grado di abbinare velocità al senso della posizione. Sugli esterni, presenti Darmian e D’Ambrosio quest’ultimo in ballottaggio con Masiello, ai quali sono affidate consegne prettamente difensive avendo fra l’altro i requisiti dei centrali di difesa. In fase di possesso D’ambrosio é solito accompagnare l’azione offensiva, più bloccato dietro invece restaDarmian bilanciando l’assetto difensivo. A centrocampo, sicuro del posto l’ex Bari Alessandro Gazzi, cresciuto nel vivaio della Lazio, al fianco del quale é probabile l’impiego di Vives a causa delle assenze concomitanti dei titolari Basha e Brighi. I due centrocampisti hanno il compito prevalente di fare da schermo alla difesa, alternandosi nell’aggredire il portatore palla mentre l’altro copre gli spazi per l’inserimento avversario. Una volta recuperato il pallone é rapida la verticalizzazione verso gli esterni d’attacco che saranno Santana e Cerci, schierati a “piedi opposti” per consentir loro di convergere verso la porta facendo leva sul piede preferito. Sia l’argentino che l’ex giallorosso dispongono di ottima qualità costituendo il fulcro della manovra granata. In fase di non possesso tendono a rientrare per coprire i terzini avversari, aiutando i compagni in un contesto difensivo comunque lacunoso come testimoniano le 43 reti al passivo, ben 4 in più di quelle realizzate. In attacco invece i due cursori hanno il compito di proporsi con dei tagli centrali garantendo il cambio di passo. Cerci in particolare é l’elemento di spicco di questo schieramento perché unisce alle doti tecniche anche grande velocità di esecuzione. In avanti gli attaccanti saranno il cavallo di ritorno Barreto, interprete molto apprezzato da Ventura e l’ariete Rolando Bianchi. I due attaccanti svolgono movimenti complementari: uno viene incontro al portatore di palla, contestualmente l’altro aggredisce la profondità. Barreto inoltre fornisce una preziosa mano in copertura piazzandosi in marcatura della fonte di gioco avversaria mentre Bianchi é il terminale ideale di una manovra espressa sugli esterni per le importanti qualità nel gioco aereo.
ROMA- Andreazzoli pur dovendo rispondere alla necessità di non snobbare l’impegno di campionato utilizzerà questo confronto per permettere agli elementi meno impiegati di recuperare la condizione tenendo a riposo i calciatori maggiormente schierati. Il mister giallorosso è solito cambiare modulo molto spesso anche in considerazione delle prerogative dell’avversario. Proprio conoscendo la pericolosità dei granata sugli esterni è probabile che opterà per un 3-4-2-1 al fine di contrastare l’ampiezza di manovra del Torino.
Davanti al caposaldo Stekelenburg agirà una linea a 3 composta verosimilmente da Burdisso, squalificato per la gara in Coppa Italia e Marquinhos disposto in campo al fine di garantire un minutaggio tale da consentirne un’ascesa di condizione fisica in vista della sfida di mercoledi. Andreazzoli non potrà prescindere dalla tempestività nelle chiusure del giovane brasiliano apparso non al meglio nella sfida contro la Lazio. Dubbi sul terzo componente che dovrebbe essere rappresentato da Ivan Piris, assente per squalifica, al derby, il cui impiego avrà la funzione di far tirare il fiato a Castan. Tuttavia il mister giallorosso potrebbe decidere di schierare il terzetto titolare Burdisso, Marquinhos e Castan, per collaudarlo in vista della semifinale di Coppa Italia. A centrocampo i due mediani saranno Bradley, sostituto naturale di De Rossi, e Miralem Pjanic, riportato in regia dopo l’opaca prestazione nel derby. L’americano offre buone garanzie in interdizione, dimostrando una condizione fisica in crescita. Al bosniaco, ancora alla ricerca della forma migliore, verrà affidata la fase di costruzione del gioco. Sugli esterni, probabile il ritorno a sinistra di Balzaretti, al posto di uno spento Marquinho, per contenere le folate di Santana ed assaggiare nuovamente il campo, mentre a destra il dubbio riguarda Torosidis o Florenzi, con il greco favorito in quanto il giovane Under 21 verrebbe così dirottato sulla linea dei trequartisti al fianco di Erik Lamela. In attacco con Totti che dovrebbe osservare un turno di riposo(ancora non è certo data l’imprescindibilità del capitano) ed Osvaldo disponibile, ma ormai ai margini del progetto tecnico, quasi sicuramente partirà titolare Mattia Destro che, dopo la manciata di minuti nel derby, deve accumulare ulteriore minutaggio nelle gambe per farsi trovare pronto al delicato appuntamento di mercoledi, unica partita in grado di sollevare il morale di un ambiente depresso dall’altalena di prestazioni e risultati in una giostra di ambivalenze che hanno consegnato la squadra capitolina alla mediocrità
TORINO(4-4-2): 1 J. Gillet; 3 D’Ambrosio, 6 Ogbonna, 36 Darmian,25 Glik; 7 Santana, 14 Gazzi, 11 Cerci; 10 Barreto ,9 Bianchi. A disp. 17 Masiello, 69 Meggiorini, 80 Jonathas, 5 Di Cesare, 15 Cáceres, 18 Bakić, 19 Stevanović, 29 Menga, 35 Coppola, 93 Diop. All. G. Ventura
ROMA (3-4-2-1): 24 Stekelenburg; 3 Marquinhos, 29 Burdisso,23 Piris ; 35 Torosidis, 4 Bradley ,15 Pjanic ,42 Balzaretti ; 8 Lamela,48 Florenzi, 22 Destro. A disp. 13 Goicoechea, 1 Lobont, 5 Castan, 46 Romagnoli, 11 Taddei, 47 Lucca,7 Marquinho , 77 Tachtsidis, 10 Totti, 9 Osvaldo.All. Andreazzoli
A cura di Danilo Sancamillo
Twitter: @DSancamillo