L’otto maggio è una data cara a tutti i tifosi della Roma, specialmente oggi. Sono passati infatti 30 anni dalla conquista del secondo scudetto della storia giallorossa. 30 anni da quel gol di Pruzzo a Genova che fece trionfare quella squadra straordinaria allenata da Nils Liedholm e comandata in campo da Di Bartolomei, Conti e Falcao.
Proprio del “divino” vogliamo ricordare le gesta, in un momento in cui la Roma avrebbe maledettamente bisogno di giocatori di classe e personalità come lo era Falcao. Acquistato dai giallorossi nel 1980, fu uno dei primi calciatori ad affidarsi ad un procuratore(Cristoforo Colombo) per la gestione dei suoi interessi. Centrocampista elegante, definito dai compagni un vero e proprio “allenatore in campo”, il brasiliano ha permesso alla Roma di diventare una squadra di livello internazionale e dalla mentalità vincente.
Al suo primo anno vince la Coppa Italia, nella sua seconda stagione realizza 6 reti in 24 presenze. Arriviamo al campionato 1982/83, in cui Falcao gioca 27 partite e mette la sua firma sul tabellino 7 volte(contro Udinese, Inter, Cagliari, Juventus, Pisa, Avellino e Torino). La Roma conquista il secondo tricolore e il brasiliano è uno dei protagonisti indiscussi. Ma lasciamo che a parlare siano le immagini.
L’anno dopo Falcao fu anche protagonista in negativo di quel rifiuto che marchiò la sua esperienza con la maglia giallorossa: nella finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool il “divino” preferì non essere inserito tra i 5 rigoristi, e la Roma dal dischetto perse la chanche di vincere il prestigioso trofeo proprio allo stadio Olimpico. Nel 1985, dopo un grave infortunio, Falcao torna in Brasile. Nonostante tutto, “l’ottavo re di Roma” è rimasto nei cuori di tutti i tifosi, che lo scorso anno lo hanno inserito nella formazione della Hall of Fame.
A cura di Ivo Mauro
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