E’ colpa sua. Non lo diciamo noi, lo dice lui. Franco Baldini, direttore generale della Roma: «Mi prendo tutte le responsabilità. Ho avuto sin dall’inizio carta bianca, la guida di questo progetto. Non posso negarlo né sottrarmi alle critiche. Ci mancano giocatori con certe caratteristiche e poi Andreazzoli è stato percepito all’esterno come un supplente. Non è un semplice supplente e considero fantastico il suo lavoro». Ha il viso di chi ha perso. Immobile e sfrangiato di rughe. Di chi ha perso tutto, non soltanto una partita o una coppa. «Il nostro campionato è stato inferiore alle aspettative. Anche inferiore a quello che questa squadra avrebbe potuto dare. Vincere la Coppa Italia avrebbe dato un senso diverso alla stagione. Non è andata così. A questo punto il bilancio non può essere positivo».
Si ricomincia. Forse da zero. Meglio: da una società che non intende restare lì a compiangersi. «Abbiamo un presidente che ha voglia di andare avanti e di continuare a investire per potenziare la squadra. Sconfitte come queste inducono inevitabilmente a riflessioni. Che saranno fatte». Ma quando? L’unica salvezza per i dirigenti della Roma sarebbe stata annunciare ieri sera stessa il nome del nuovo allenatore. Per cercare di trasmettere fiducia ai fan, dare un segnale di reazione. Non possono farlo perché sono tuttora appesi ai malumori di Berlusconi e ai buoni umori, se ci sono, di Allegri. «Ma la scelta del tecnico è prioritaria. Lo è sempre, non soltanto alla fine di un anno storto. Domattina (oggi, ndr) ci siederemo a un tavolo e discuteremo dell’allenatore. Parleremo con Andreazzoli. Non farò nomi e non traccerò profili. Il giorno dopo la sconfitta, cominciamo a pensare al futuro».
Della partita sarebbe meglio ricordare poco o nulla. Ma qualcosa va detto: «Una delle peggiori da parte della Roma. Neppure dall’altra parte comunque si è visto grande calcio. Non c’era fluidità, tutto marciava sul filo della tensione. Un episodio l’ha decisa. Era una finale, difficile sperare in qualcosa di meglio. Mi sento di affermare che i ragazzi hanno dato tutto quello che avevano dentro».
Fonte: Corriere dello Sport