Ieri a Milano, oggi a Roma. Il presidente giallorosso James Pallotta è atteso in mattinata a Trigoria dove incontrerà tutti i dirigenti, da Baldini a Sabatini, da Zanzi a Baldissoni fino a Winterling. Poi mercoledì verrà ricevuto in udienza da Papa Francesco e venerdì sarà ospite del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La giornata cruciale per i destini romanisti però dovrebbe essere quella odierna: Baldini, per sua stessa ammissione, ha fallito per due anni consecutivi la scelta dell’allenatore e, vista anche l’offerta del Tottenham, potrebbe rimettere il mandato di direttore generale nella mani di Pallotta.
I toni non saranno accesi, ma sicuramente l’analisi del presidente sarà seria e meticolosa. La Roma non può più fallire. Il contratto di Walter Sabatini è stato rinnovato poche settimane fa, il direttore sportivo non verrà toccato, anzi potrebbe vedere potenziata la propria posizione in caso di addio di Baldini.
Per lo staff tecnico il discorso è leggermente diverso. Va in scadenza e Pallotta, anche se non spetterebbe a lui, darà di persona ad Aurelio Andreazzoli la notizia dell’arrivo del nuovo allenatore. Ringraziandolo per quanto ha fatto e pregandolo di rimanere a lavorare a Trigoria.
Questa è la settimana in cui Pallotta si lavorerà a piene mani le questioni rimaste in sospeso nella Roma, a partire dalla panchina. Assisterà ad almeno un allenamento, confesserà a uno a uno tutti i giocatori. E poi vedrà il derby insieme con i soci della cordata che ha acquistato la società, immaginandosi di continuo il momento in cui correrà sotto la Curva Sud con la Coppa Italia tra le mani. (…)
Fonte: Corriere dello Sport