A Trigoria l’allenatore della Roma sta provando diversi approcci. Ieri per esempio Pjanic è stato avanzato sulla trequarti, zona però in cui finisce col subire i rapidi avanzamenti della difesa avversaria e si sente come un goloso con il naso schiacciato sulla vetrina della pasticceria. Negli esperimenti condotti da Andreazzoli per la sua forse ultima partita da allenatore capo dei giallorossi un ingrediente è messo alla base di tutte le provette: Marquinhos sulla destra della difesa a quattro, immaginandolo impegnato su molte batterie dei cento metri con Lulic. S’ingegnerà a coprire la medesima fascia, senza troppe ossessioni, Lamela. Lo ha già fatto con diligenza ed è proprio per conservarlo sereno che gli mettono alle spalle un ragazzo veloce come Marquinhos. (…)
Paura. Significa anche alzare barriere a metà campo con i mediani pesanti e presenti De Rossi-Bradley. Due che tolgono spazio vitale e rilanciano l’attacco (soprattutto il primo) anche con un certo ordine (soprattutto il secondo). Significa inoltre essere in grado di lasciare soli, a distanze diverse, Totti e il centravanti prescelto, che oggi diremmo Destro ma può essere quasi indifferentemente Osvaldo. L’alternativa tra gli ultimi due ha il fulcro nei movimenti in attacco diversi, non nel modo di ripiegare le ali chiudendosi a tartaruga nel momento del bisogno fino a diventare da squadra a 4-2-3-1 una trincea 4-4-1-1. Con Totti trequartista pronto a ricevere i palloni recuperati e a pitturarli sulle ali riaperte oppure in verticale sulla punta.
E’ così che Andreazzoli teorizza la partita, anche se di qui a domenica continuerà a inserire varianti in questo progetto di massima. Può farlo con ampia facoltà di scelta visto che al momento, e via scongiurando, conta l’intera rosa a disposizione. A parte Stekelenburg, praticamente in cassa integrazione, e qualche assenza occasionale tipo Florenzi e Destro, impegnati ieri e oggi nei test dell’Under 21. La qual cosa ha provocato malumori da parte della società (che aveva chiesto una deroga) nei confronti di Arrigo Sacchi, responsabile delle giovanili azzurre e inflessibile guardiano delle priorità nazionali. Dal pomeriggio sarà ritiro a Trigoria.
Fonte: Corriere Dello Sport