Sbarcherà a Milano questa mattina il presidente della Roma James Pallotta. In arrivo in Italia per la settimana del derby, il manager americano si fermerà nel capoluogo lombardo per partecipare, insieme a Giovanni Malagò ed alcuni presidenti di squadre di serie A, ad un forum presso la sede della Gazzetta dello Sport. Presente per la Roma anche l’amministratore delegato Claudio Fenucci.
Pallotta resterà a Milano anche domani per incontrare Agnelli e Galliani in un incontro che avrà come argomento la Lega Calcio e i diritti televisivi di quest’ultima.
Queste le parole del presidente dell’As Roma:
“Vorrei ringraziare tutti per avermi fatto essere qui. Vorrei dare un punto di vista da esterno sul calcio italiano, da statunitense. Posso dirvi che il calcio italiano sta performando meglio di quanto si pensi qui. Se consideriamo l’Italia nel suo complesso, vivere qui è qualcosa a cui tutti ispirano. Anche dal punto di vista calcistico, negli ultimi 20 anni gli Usa hanno scoperto come gli stadi possano contribuire agli introiti: pensiamo a Dallas, con un incremento di 10 milioni di dollari all’anno di ricavi, o ai Celtics. Dal punto di vista dei ricavi il calcio italiano può lavorare sui diritti televisivi, siamo ancora al di sotto dei livelli auspicabili. Serve guardare in avanti in questo senso. Negli ultimi 15 mesi noi abbiamo lavorato alla costruzione dello stadio: abbiamo ottenuto il terreno, sarà uno stadio da 55mila spettatori, fruibile non solo il sabato e la domenica”.
“L’aspetto del razzismo e violenza ultrà sono casi isolati, vanno combattuti con soluzioni individuali. La Roma non dev’essere associata a queste cose solo per colpa di alcuni individui. Progettando il nostro stadio, ci siamo accertati che il flusso degli spettatori sia tale che i dispositivi di sicurezza possano agire all’esterno. Ci sono le tecnologie avanzate, sempre più progredite, che sono sicuro si potranno utilizzare, come il riconoscimento del volto del colpevole. Non sarà semplice dotare di queste tecnologie tutti gli stadi, ma non sono così costose”.
Prende la parola il Presidente del Coni Giovanni Malagò:
‘‘Non ci sono alibi, dobbiamo riformare o falliamo come classe dirigente. So che il divario fra il calcio e gli altri sport e’ enorme, ma non si puo’ negare che il calcio ha perso qualche punto negli ultimi anni: non si puo’ vivere di rendita per tutta la vita”.
Maurizio Beretta, Presidente della Lega Calcio:
“Sia per quanto riguarda gli stadi che il merchandising, bisogna creare le condizioni affinché si possa migliorare – spiega il presidente della Lega di Serie A – Sugli stadi bisogna fare in modo che anche le società senza grandi fatturati possano avere impianti di proprietà, sul merchandising bisogna fare qualcosa un merito alla lotta alla contraffazione”.
Giancarlo Abete, Presidente Figc:
“Tutti noi dirigenti dobbiamo fare qualcosa per migliorare – spiega il presidente della Figc – Ma non possiamo essere solo critici. Siamo il quarto movimento nel mondo, non è così per tutti i settori. Diamo un miliardo al Fisco e il Coni ci dà 62 milioni. Sugli stadi decide il Parlamento, sulla riforma dei campionati decide la Lega, poi tutte le responsabilità vengono imputate alla Figc. Ma dobbiamo migliorare come educazione, rispetto e valori”.
Fonte: gazzetta.it