Il futuro di Baldini è appeso all’esito della Coppa Italia. Stavolta Jim è andato su tutte le furie. Ma come si fa a perdere in casa col Chievo, consegnando di fatto l’Europa all’Udinese? Pallotta ha cambiato programma, voleva arrivare in prossimità del derby e invece anticiperà al lunedì precedente. Sei giorni per capire bene com’è la situazione, riunirsi con Zanzi, Baldini, Sabatini, Fenucci e gli altri, ma parlare anche separatamente con loro. Baldini, corteggiatissimo dal Tottenham, potrebbe presentargli come nella stagione scorsa le sue dimissioni. Un anno fa respinte con fermezza, quest’anno chissà, visto che gli scenari sono cambiati e che le aspettative erano sicuramente altre. Proprio il derby di Coppa Italia però, la finale senza ritorno del 26 maggio potrebbe ribaltare tutto in una serata. Vincerlo sarebbe ridare un senso all’intera stagione, anche se poi tutti i problemi resterebbero sul tappeto.
Si tiene informato e ha già dato l’ok su Allegri e Mazzarri – Sulla questione allenatore il presidente giallorosso si tiene costantemente informato. Prima di Roma-Chievo le quotazioni di Andreazzoli (che ieri si è lasciato sfuggire un «da fenomeno a coglione in 24 ore, ma ho l’età per sostenere certe situazioni…») erano risalite grazie alla rimonta un po’ faticosa ma compiuta dall’ottavo al quinto posto che valeva e vale tuttora l’Europa. Ma la sconfitta interna con gli scaligeri e il modo in cui è arrivata, proprio nella partita da vincere a ogni costo contro una squadra tranquilla, ha convinto anche Pallotta che è il caso di cambiare. Naturalmente sul nuovo timoniere l’uomo di Boston ha dato carta bianca alla coppia Baldini-Sabatini sperando che questa volta siano assistiti oltre che dalla competenza anche da un sano pragmatismo e una buona dose di fortuna. Sbagliare ancora pilota sarebbe veramente deleterio per il futuro della squadra giallorossa. In ogni caso anche Pallotta si è convinto che forse la sua Roma ha bisogno di un allenatore che sappia tenere in pugno la squadra con autorevolezza ma, se il caso, anche con il pugno di ferro. (…)
Colloqui individuali per capire che cosa non ha funzionato – Stavolta Pallotta non si limiterà a salutare la squadra al completo dispensano sorrisi e pacche sulle spalle. Stavolta no. Il presidente vorrà guardare tutti negli occhi, uno ad uno, cercando di capire se c’è e qual è il male oscuro che impedisce alla Roma di sbagliare sempre il passo decisivo, di fallire l’occasione più ghiotta. Anche perché quelli saranno i giorni che precedono la sfida finale dell’Olimpico, il derby che decide una stagione: Europa e Coppa a chi vince, niente di niente a chi perde. E neanche una partita nei giorni successivi per una qualsiasi riabilitazione per chi perde. Sarà il derby più crudele della storia capitolina e Pallotta vuol portare ottimismo, serenità, ma anche dare la carica ad una squadra che sembra averne molto bisogno negli ultimi tempi.
Fonte: Corriere Dello Sport