Ecco le parole del direttore marketing giallorosso Winterling ai microfoni di Sky Sport:
La proprietà americana ha fatto presente che ci sarebbe stato un modello gestionale diverso. Ci spiega la vostra strategia e quali sono i primi obiettivi che si possono definire raggiunti?
“Stiamo facendo un percorso che punta sul marchio globale, oltre che a costruire una struttura manageriale. Stiamo provando a far uscire il marchio Roma dalla città. Bisogna trovare sponsor globali facendo amichevoli all’estero, in più durante l’anno bisogna coinvolgere i bambini”
Questo a livello di società. A livello di calcio italiano ora salta agli occhi il modello tedesco. Nel fatturato siamo molto indietro. Come ridurre questo gap?
“Oggi c’è un gap fra Italia e Germania, ma le squadre italiane hanno il doppio dei tifosi nel mondo e questo ci fa capire quanto sia il potenziale del calcio italiano. Servono le infrastrutture che noi stiamo cominciando a costruire e la passione romana può facilitare il tutto. Io non ho mai vissuto una passione come quella romana”.
Le difficoltà sono state maggiori o minori rispetto alle vostre aspettative. Quale è stata la risposta alla proposta del marchio Roma?
“Di per sé è un mercato difficile, si sente la crisi in tutto il mondo. Noi con gli accordi chiusi in questo anno e mezzo, con Disney, Volkswagen, Philipp Plein e Nike e altri, abbiamo avuto grandi soddisfazioni: sono aziende globali che pianificano e valutano bene un investimento e che vedono nella Roma una società che ha un piano chiaro su dove crescere, su quali mercati vuole crescere, che oltre all’Italia per noi sono America ed Asia. Vedono una strategia chiara, che la Roma investe sui tifosi: da un anno e mezzo investiamo moldo sui social media, abbiamo lanciato Facebook, Twitter, You Tube, Pinterest come prima squadra nel mondo. Diamo ai tifosi la possibilità di interagire con la società tutto il giorno e questo è un valore per i nostri partner che vedono che arricchiamo il nostro database e diamo anche a loro la possibilità di interagire con i nostri tifos”i.
Il modello tedesco è da seguire anche da un punto di vista dei risultati: qual è la sua squadra del cuore?
“Sono contento per la finale tutta tedesca, ma non ho una squadra preferita. Sono della Roma (ride, ndr). Il calcio tedesco, oltre ai risultati sportivi, sta interpretando bene il percorso di gestione. Chiaramente con l’aiuto degli stadi, che da loro un vantaggio importante, ma anche sulla gestione degli sponsor. Li non investono solo nella sponsorizzazione, ma nell’attivazione della stessa sponsorizzazione. E’ un aspetto importante che da possibilità di aumentare i ricavi. E’ un modello non da seguire, la Roma ha un modello unico e ha le sue necessità e potenzialità, vogliamo essere unici. Ma chiaramente seguiamo il modello tedesco. Se posso esprimere un desiderio, se vedo il Borussia Dortmund vedo questo muro giallo dietro alla porta. Spero di rivederlo anche a Roma, e vista la passione dei tifosi giallorossi sono convinto di questo obiettivo”.
Fonte: Sky Sport