L’Atletico Madrid si è aggiudicato – clamorosamente – la decima Coppa del Re della sua storia, sconfiggendo ai supplementari, con il punteggio di 2-1, gli acerrimi rivali del Real Madrid. Una vittoria dal sapore particolarmente gustoso perché conseguita proprio sul campo delle Merengues, il Santiago Bernabeu, grazie ad una rete di Miranda al 99’. Minuto dall’importante significato evocativo poiché era proprio dal 1999 che i Colchoneros non riuscivano a sconfiggere la Casa Blanca. Un’attesa durata 14 anni ma corrisposta alla grande dagli uomini di Simeone che hanno regalato una lunga notte di festa alla tifoseria biancorossa esaltando il forte senso di rivalsa nei confronti degli odiati cugini, rappresentanti l’opulenza economica e la centralità dei poteri forti. Ma quello che è successo in campo ha semplicemente dell’incredibile: il Real Madrid esce sconfitto malgrado un’ apprezzabile mole di gioco espressa, pagando la scarsa concretezza sotto rete aggregata ad un pizzico di sfortuna che si configurano in 5 pali, un salvataggio sulla linea, e due miracolissimi dell’estremo difensore avversario Curtois, entrambi su un Ozil in grado di fallire l’infallibile.
Eppure il compito sembrava piuttosto agevole dopo il vantaggio firmato dal solito Cristiano Ronaldo, perentorio di testa nel liberarsi della marcatura ed insaccare. Ma i ragazzi di Simeone, aiutati certamente da tanta fortuna, non hanno desistito portandosi in parità con un radente diagonale di Diego Costa innescato da una superba giocata nello stretto di Radamel Falcao Garcia, l’uomo delle finali. Anche in questo caso, la sorte sorride ai Colchoneros in quanto il portiere Diego Lopez devia il sinistro del brasiliano che però sbatte sulla faccia interna del palo terminando la sua corsa dentro la porta. Nella ripresa i pali colpiti da Ozil, Benzema, e Cristiano Ronaldo su punizione negano la gioia del gol ai Blancos innervosendo ulteriormente il già poco sereno Josè Mourinho. La sorte beffarda per padroni di casa si accanisce quando Ozil a portiere battuto conclude in porta ma incredibilmente un salvataggio di ginocchio di un difensore Colchoneros mantiene il risultato in parità rimettendo il verdetto ai tempi supplementari. Al minuto 99 è l’arcigno difensore Paulo Miranda, emblema della vittoria colchonera, ad infilarsi di testa su un corner, anticipando tutti, realizzando il gol dell’incredibile vantaggio Albirojo. I minuti scorrono veloci tra qualche rissa verbale, un’espulsione di Cristiano Ronaldo, reo di aver commesso un fallo di reazione non confermato dal replay ed il parapiglia finale tra le panchine; prodromi della grande festa biancorossa sul prato del Bernabeu, continuata per le vie della Capitale iberica. Grande delusione sul fronte merengue per una partita stradominata, naturale conseguenza di una stagione nata male e finita peggio, per i rapporti deteriori fra società, guida tecnica e spogliatoio. Un terremoto che non ha portato nulla di buono, evidenziando uno scollamento, alla fine dei conti, determinante per il fallimento collettivo del club madrileno le cui sorti hanno poggiato esclusivamente sull’infinito estro di Cristiano Ronaldo, comunque insufficiente alla luce dei risultati.
Finale inglorioso per Mourinho, espulso al 76’ per proteste vibranti, che non si presenta alla premiazione in segno di polemica non ritirando la medaglia d’argento. Il tecnico lusitano conclude il suo mandato con l’ennesimo insuccesso, lui che era stato chiamato da Florentino Perez per vincere la decima, lascia la capitale spagnola per accasarsi al Chelsea al netto di un campionato conquistato, una Coppa del Re ed una Supercoppa Spagnola, magro bottino in confronto alle risorse detenute. Per l’Atletico invece ennesimo trofeo della gestione Simeone messo in bacheca dopo l’Europa League dello scorso anno ed un giocatore talismano come Falcao uscito sempre vincitore nelle finali disputate.
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A cura di Danilo Sancamillo
Twitter: @DSancamillo