Dopo l’incontro con Papa Francesco di mercoledì, secondo appuntamento istituzionale questa mattina per Roma e Lazio. Le delegazioni delle due squadre sono salite al Quirinale, dal presidente Giorgio Napolitano, per un altro passo di avvicinamento alla finale di Coppa Italia di domenica. Per la Lazio presenti il presidente Claudio Lotito e l’attaccante Louis Saha. Per la Roma, oltre al numero uno James Pallotta, l’allenatore Aurelio Andreazzoli, l’ad Claudio Fenucci e il vicecapitano Daniele De Rossi. Ad accompagnare le due delegazioni il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello della Lega di serie A, Maurizio Beretta. Il Capo dello Stato ha lanciato un monito affinchè sia un derby all’insegna del fair play, sugli spalti come in campo: «Se riusciamo ad avere una competizione che non diventi contrapposizione cieca, l’Italia avrà fatto un grande passo in avanti. Competere sì, ma la contrapposizione alimentata da certe fazioni delle tifoserie, sia nella politica sia nel calcio, è altra cosa». Il presidente Napolitano ha poi continuato: «Voi sapete meglio di me quali siano i nemici del calcio: deviazioni speculative che hanno dato luogo a eventi giudiziari clamorosi; la violenza in qualsiasi forma si manifesti; e infine la beceraggine. Non riesco nemmeno ad attribuire una valenza ideologica ai cori razzisti, perchè se c’è lume di intelligenza non si può fare del razzismo, nell’Italia di oggi, nell’Europa d’oggi. È soltanto degrado del costume civile. Bisogna riuscire a spazzarlo via dagli stadi, e il calcio ne guadagnerà grandemente. Adesso pensiamo a domenica, che deve essere una giornata di serenità e di passione sportiva. Chiunque vinca, sarà una bella giornata».
Richiamo alla responsabilità anche da parte del presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Questa partita sia occasione di dialogo, condivisione e rispetto. Roma è invidiata per la sua storia, dobbiamo dimostrare di esserne all’altezza. La finale di Coppa Italia è un’occasione particolare -ha sottolineato il numero uno dello sport italiano- perchè questa è la coppa del presidente e per la prima volta si gioca un derby per vincere qualcosa, proprio nello stadio Olimpico che si conferma teatro di grandi eventi, nel sessantesimo anno della sua fondazione». Sono orgoglioso ed emozionato, visto che si tratta della mia prima volta al Quirinale da presidente del Coni. Questo incontro rinsalda il legame tra il mondo dello sport e la presidenza della Repubblica«. Spera in una prova di maturità il vicecapitano giallorosso Daniele De Rossi, unico a parlare al termine dell’incontro al Colle: »Sappiamo che la tensione è alta, noi sul campo dobbiamo essere i primi a non esagerare perchè potrebbe innescare qualcosa di spiacevole e non deve essere assolutamente così. Per tutti ma soprattutto per me che sono romano, vorrei che la mia città desse sempre una grande prova di maturità«. »Da romano non sono preoccupato – ha aggiunto il centrocampista giallorosso e della nazionale italiana – è successo qualche volta qualcosa di spiacevole nei derby ma anche in altre partite e non solo qui a Roma. La preoccupazione c’è sempre quando una partita importante viene giocata. Per domenica sera sono fiducioso, c’è tanta gente che vuole venire, sperare di vincere e festeggiare, che lascerà tutte le armi e i coltelli a casa. Non c’è bisogno di ricordare sempre cosa è successo in passato, sono sicuro che sarà una grande festa, più grande per chi vincerà ma sono sicuro che ci sarà grande maturità«
Durante l’incontro con il Capo dello Stato, De Rossi si è lasciato andare a una battuta: «È la prima volta che vengo prima di una partita…», ha detto sorridendo, ricordando i precedenti della vittoria del Mondiale 2006 e della finale dell’Europeo scorso, quando in entrambe le occasioni l’Italia fu poi accolta da Napolitano. «È stato un incontro istituzionale ma anche piacevole – ha poi raccontato De Rossi -. Tutti, io per primo, ci auguriamo che la partita sia bella, agonisticamente parlando leale, e che anche sugli spalti ci sia lealtà. Il Presidente ha parlato un pò della situazione generale del calcio italiano e che questa partita può essere un motivo per far vedere come una città come Roma e il calcio italiano in generale, possono migliorare la propria immagine». In conclusione l’augurio di Louis Saha che, rivolto al presidente della Repubblica, ha sottolineato: «Spero che il derby sia una grande festa per le squadre e la gente sugli spalti. È una grande momento per la città ed una grande prova per tutti».
Fonte: Adnkronos