(F. Monti) – Celebrare i 60 anni dell’Olimpico, inaugurato il 17 maggio 1953davanti al presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, è anche un modo per ricordare grandi momenti di sport, in un impianto, completamente ripensato a partire dal 1950, sul progetto dell’ingegner Carlo Roccotelli, con la consulenza dell’architetto Cesare Valle. Progetto ripreso dall’architetto Annibale Vitellozzi, dopo la morte di Roccotelli nel 1951: lo stadio dei Centomila. Per il battesimo di una struttura che si integrava in maniera sorprendente con quanto le stava intorno, viene organizzata un’amichevole (105 milioni di incasso) fra l’Italia e la Grande Ungheria di Puskas, Kocsis, Hidegkuti, Czibor, la squadra che avrebbe perso il Mondiale 1954 in finale con la Germania Ovest, in circostanze poco chiare. L’Ungheria vince 3-0 (gli azzurri di quel giorno, guidati da Boniperti si ritroveranno giovedì prossimo proprio all’Olimpico) e nello stesso giorno arriva anche la tappa Napoli-Roma, vinta da Giuseppe Minardi (sarà Coppi a vincere il Giro). Nel1956, Mario D’Agata conquista il mondiale dei pesi gallo ed è il segnale che l’impianto è davvero multifunzionale. Il nuovo Olimpico vive il momento più solenne dal 25 agosto all’11 settembre 1960, quando ospita i Giochi della XVII Olimpiade. È lo stadio della corsa di Livio Berruti verso l’oro dei 200 a tempo di record mondiale (20″5, 3 settembre). È in questo stadio che l’Italia del pallone vince l’unico titolo europeo della sua storia, attraverso una doppia finale con la Jugoslavia: 1-1 nel primo atto (8 giugno), 2-0 il 10 giugno (gol di Riva e Anastasi).
Sei anni dopo, è all’Olimpico che la Lazio conquista il primo scudetto della sua storia, con il rigore di Chinaglia al Foggia ed è qui che nel 1974 si celebra l’Europeo di atletica, dove Mennea (già argento dei 100 e della 4×100) imita Berruti, andando a vincere i 200 metri. Il 28 ottobre 1979, l’Italia scopre che si può anche morire in uno stadio: un razzo lanciato dalla curva della Roma arriva in curva Nord e uccide Vincenzo Paparelli. Sulla pista dell’Olimpico, il 23 marzo 1980, compaiono anche le auto della polizia, per arrestare tre giocatori del Perugia (Casarsa, Della Martira e Zecchini) alla fine della partita con la Roma. Tre mesi dopo, l’Italia del pallone non riesce a ripetere la vittoria nell’Europeo: le è fatale lo 0-0 con il Belgio, che poi perderà in finale con la Germania. Mai vista tanta gente per l’atletica come il 5 agosto 1980: è la notte del Golden Gala, nel nome di Mennea, che batte anche gli sprinter Usa, assenti a Mosca dieci giorni prima per il boicottaggio. Tre anni dopo, la Roma festeggia lo scudetto vinto una settimana prima a Genova (15 maggio), 3-1 al Torino. Ma i giallorossi vivranno davanti al loro pubblico (e a Pertini) una dele notti più amare dela loro storia: è il Liverpool a conquistare ai rigori la Coppa dei campioni (30 maggio 1984). Nel 1987, Roma ospita il Mondiale di atletica: l’Italia vince l’oro con Panetta (3000 siepi) e con Damilano (20 km di marcia), ma si rovina la vita sul salto di Evangelisti. Troppo lungo per essere vero.
Nel 1988 lo stadio viene riprogettato, per ospitare il Mondiale 1990.La tribuna Monte Mario viene demolita e ricostruita; la Tevere ampliata; viene sistemata la copertura, poggiata su dieci pilastri. È tempo di notti magiche, targate Schillaci. L’Italia batte Austria, Usa, Cecoslovacchia, Uruguay e Irlanda; il trasferimento a Napoli non porta fortuna (eliminazione con l’Argentina). La finale è decisa da un rigore di Brehme; vince la Germania Ovest sull’Argentina e Maradona, fischiato, piange. L’Olimpico diventa lo stadio della Juve campione d’Europa (Ajax battuto ai rigori, 22 maggio 1996) e quello della staffetta-scudetto fra la Lazio (14 maggio 2000) e la Roma (17 giugno 2001). La Champions torna a celebrare la finale nel 2009, quando il Barcellona batte il Manchester United (2-0). Ma oggi il signor Olimpico è Usain Bolt: ha corso (e vinto) nel 2011 e nel 2012al Golden Gala, ci sarà anche quest’anno, il 6 giugno. È la vita che passa, la storia che continua.