Nuova rubrica per GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.
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L’ora abbondante di gioco da parte di Marquinho. Il laterale brasiliano dimostra sul campo di poter far parte della rosa giallorossa: bravo a tentare il tiro da fuori, ottimo nella fase di interdizione e bravissimo negli inserimenti che lo portano più volte vicino al gol. Le occasioni più pericolose nascono tutte da sue intuizioni.
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La fase difensiva romanista. Grazie anche alla superiorità numerica il quartetto romanista corre pochissimi rischi risultando sempre preciso, concentrato ed efficace. Da sottolineare come già successo in altre occasioni la prestazione di Marquinhos, autore al 15’st, di un recupero fantastico su El Sharaawy lanciato in velocità all’altezza della linea mediana.
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La costanza di Michael Bradley. Il mediano americano recupera un’infinità di palloni, correndo dietro a tutti in mezzo al campo e dando equilibrio ad una squadra schierata con tanti frù frù e pochi portatori d’acqua. Non sarà una delizia per gli occhi ma in ogni squadra di calcio c’è bisogno di gente come lui. Certo se ancora una volta lui è tra i migliori, allora il settimo posto ha una spiegazione estremamente logica.
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La prestazione sottotono di Erik Lamela. Il giovane calciatore argentino dopo un avvio di gara piuttosto buono si è allontanato con il passare del tempo sempre di più dalle fasi più significative del match. Visibilmente in affanno non incide come vorrebbe sbagliando più dello dovuto.
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L’uomo in più non basta alla Roma. Nonostante l’espulsione nella prima frazione di Muntari la superiorità numerica non basta alla squadra giallorossa, poco pericolosa all’interno dell’area milanista. Le azioni degne di nota si contano sulle dita di una mano e sono arrivate quasi tutte durante la prima parte della gara, quando le due compagini si trovano ancora in perfetta parità numerica. Occasione persa per la Roma che con il pari dice addio definitivamente alle possibilità di ingresso diretto in Europa League. Tutto passa per la Coppa Italia.
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Gli insulti razzisti verso Mario Balotelli. Nel 2013 ci siamo francamente stancati di dover commentare in uno spazio riservato all’analisi del match le insolenze e le ingiurie di stampo razziale nei riguardi di un calciatore di colore. Aggravante del caso il fatto che il centravanti del Milan sia italiano dalla testa ai piedi. La domanda è sempre la stessa: al gol di SuperMario contro la Germania a Euro 2012, questi pseudo tifosi cosa facevano?
A cura di Rocky & Apollo