(A. Pugliese) – La zona rossa stavolta ha retto bene. I duemila agenti messi in campo dalla Questura hanno evitato punti di contatto tra le tifoserie, rendendo quasi sereno un pomeriggio che rischiava di diventare esplosivo. Già sabato sera la polizia aveva ritrovato sotto Ponte della Musica due zaini pieni di picconi, asce, bastoni e materiale infiammabile. Una roncola, petardi e bombe-carta sono state invece rinvenute ieri a Ponte Duca D’Aosta.Alcuni piccoli disordini ci sono comunque stati a due ore dalla partita, quando un corteo di tifosi giallorossi ha provato ad alleggerire il cordone di polizia, replicati nel finale: identificato un tifoso di Ferrara che ha lanciato una monetina e sputato contro dei giornalisti, che, in tribuna, stavano litigando tra di loro. Aggredita all’esterno dello stadio una troupe di Mediaset, salvata dalla polizia. Ma non è tutto: a due ore dalla fine del match 20 romanisti hanno colpito con un lancio di pietre un mezzo della Polizia in via Cavour e hanno danneggiato le auto in sosta. Provavano a raggiungere i festeggiamenti dei laziali. E 200 ultrà giallorossi hanno aspettato a Trigoria il pullman della squadra, con dentro anche alcuni big come Pjanic, Destro e Burdisso: uova e pietre contro il mezzo, rotto un vetro del pullman davanti agli agenti in assetto antisommossa. E poi cori contro Sabatini, Baldini e De Rossi. Da registrare una carica in piazza Cavour per dividere le due tifoserie. Fermati due tifosi della Roma al Colosseo, hanno danneggiato alcune auto e attaccato un gruppo di forze dell’ordine.
Coreografie Davanti a un parterre di livello (il presidente del Senato Grasso, il ministro dello Sport Idem, dell’Integrazione Kyenge e dell’Economia Saccomanni, il presidente del Coni Malagò, il sindaco di Roma Alemanno, il presidente federale Abete e quello di Lega Beretta), è poi cominciata la sfida del tifo, in un Olimpico con ampi spazi vuoti. Anche sugli spalti ha vinto la curva laziale, «dipinta» a spicchi bianchi e celesti e con un immenso telo centrale con un centurione romano con il vessillo dell’aquila e la scritta «Hic manebimus optime» (citazione di Tito Livio, «Qui staremo benissimo»). Coreografia a cui la Sud ha risposto con fumogeni e due striscioni: «La coerenza come ideale vale più di una finale. Mantenere questa via è la nostra coreografia. Curva Sud» e «Il cielo si oscurò con i colori di Roma».
Striscioni Poi la sfida degli striscioni: tesserati, avvocati, Trilussa, dentro ci è finito un po’ di tutto. Spesso con un botta e risposta, quello giallorosso «Voi la grinta, noi l’amore per avere una stella sul cuore» (riferimento all’eventuale decima coppa) poi il biancoceleste «La storia è sempre quella, sul petto vuoi una stella», con chiaro riferimento alla stella di David, simbolo dell’ebraismo.