(V. Piccione) – Domanda nuda e cruda: chi ha cominciato? Chi ha cominciato col pallone a Roma? Il quesito non è nuovo: le risposte raccolte nel corso degli anni sono tante e molto diverse fra loro.Ma a ogni derby che si rispetti il punto interrogativo torna alla ribalta. Sempre col solito match: i laziali rilanciano lo slogan della «squadra che ha portato il calcio a Roma», i romanisti rispondono con un «macché» imperniato su vari fronti, dalla storia di una delle «mamme» della Roma, il «Roman cricket and football club», fino ai tanti antenati che precedettero la Lazio pur senza giocare in campionato. La partita è frutto di ricerche appassionate, di maratone in biblioteca, di archivi setacciati.
Seminaristi e Forestieri Ma il quesito resta: chi è che ha cominciato? Partiamo da ciò che non è in discussione. Punto 1: i primi palloni calciati a Roma furono quelli dei seminaristi inglesi, scozzesi e irlandesi. A Villa Borghese. Punto 2: Roma è in ritardo, in Italia, nella conoscenza con il nuovo sport tanto che la prima partita con pubblico di massa (20mila persone!), il 18 settembre 1895, vede contrapposte due squadre «forestiere», le due società ginniche di Rovigo e Udine. Punto 3: a fine ‘800 il calcio è in ritardo rispetto agli altri sport. Sul Tevere si scatenano grandi sfide natatorie, il canottaggio ha già mosso i primi passi, le varie «ginnastiche» sono padrone.
Il derby abortito Poi ci si comincia a dividere. Il problema è la «consistenza» di quel vissuto calcistico degli ultimi anni del secolo. Dobbiamo a Marco Impiglia e al suo «Società Ginnastica Roma 1890» una ricostruzione dettagliata di questi «vagiti». Dopo gli inizi calcistici della Ginnastica Roma, spiega Impiglia, il professor Romano Guerra «fondò un’altra squadra con gli studenti del Liceo e Ginnasio E.Q. Visconti. La chiamò Football Club Roma». Arrivò anche il primo torneo, il 21 maggio 1899 a Villa Pamphili. La Lazio, calcisticamente parlando, è invece del 1901, un anno dopo la sua nascita podistica. E Impiglia ci racconta anche del primo derby…abortito. A causa di «una gazzarra scoppiata tra il pubblico, che scommetteva su una corsa di automobili», la stracittadina Ginnastica Roma-Podistica-Lazio «rimase un’incompiuta». Questi punti di vista si scontrano naturalmente con l’orgoglio laziale. Per Mario Pennacchia, il giornalista autore di «Lazio patria nostra», il problema è quello della qualità del calcio. Insomma, per lui il primo pallone che conta fu della Lazio. Ma anche qui, il derby continua…