(M. Cecchini) – Il paradosso è che la fibrillazione milanese, in questi giorni che introducono il derby più importante della storia, a Roma per adesso non contagia interamente. In questo momento la società giallorossa lascia filtrare un certo ottimismo, che lascia intendere un concetto di questo genere: Allegri ha ottime chance di diventare il prossimo allenatore della Roma.
Triennale Se arrivasse il divorzio consensuale oggi stesso (difficile), il club giallorosso telefonerebbe immediatamente all’allenatore livornese per sottoporgli un triennale da circa 2,5 milioni a stagione più bonus, contando parecchio su una considerazione di fondo: ad Allegri la Roma piace.Motivo? Il tecnico la considera una squadra con ottimi giocatori e ottime prospettive a breve, senza contare che far meglio del settimo e sesto posto partorito finora dalla gestione Usa non sarebbe un’impresa titanica.
Pugno duro La dirigenza giallorossa, per Allegri (così come avrebbe fatto per Mazzarri), sarebbe disposta a fare un passo indietro nella gestione di Trigoria proprio perché sanno come il livornese, dietro l’aria gentile, nasconda il pugno di ferro di chi ha saputo fare fuori tutti coloro che gli creavano problemi. Ronaldinho, Pato, Seedorf, Gattuso o Cassano, tanto per fare qualche nome, Come dice un dirigente che lasciamo anonimo, «chi sa discutere con questa gente, non si spaventa mica di De Rossi». Certo, l’opzione Allegri presenta un’incognita: se questi alla fine decidesse per l’anno sabbatico, il rischio sarebbe di dover puntare su una nuova pista percepita dalla piazza come ripiego. Il numero degli allenatori sondati riempirebbe un’agenda, ma di sicuro piace (se non andrà subito altrove) uno come Benitez. Morale? Visto che tutta l’attenzione è focalizzata sul derby, meglio attendere che Allegri risolva le sue beghe. Poi da lunedì, sarà tempo di ultimatum: dentro o fuori. Altrimenti addio.