In campo sarà la prima volta — febbre permettendo —, fuori invece Totti e Balotelli dopo quel famoso calcione si sono già incontrati.
Stadio Olimpico, amichevole Italia Uruguay, novembre 2011: Balotelli è nello spogliatoio coi compagni quando riceve la visita del capitano romanista. Vede Totti, lo saluta con una stretta di mano e come i compagni risponde «crepi» all’in bocca al lupo di Francesco. Un saluto quasi di circostanza e poco più.
Esattamente 1.103 giorni dopo quel calcio nella finale di Coppa Italia 2010, Totti e Balotelli saranno per la prima volta di nuovo avversari. In lotta per conquistare almeno l’Europa League il primo, in cerca dei punti per blindare il terzo posto e la Champions il secondo. Quello che è successo tre anni fa (il calcio di Totti all’allora interista nel secondo tempo e la sua conseguente espulsione) sembra ormai un ricordo: sono lontani i tempi delle polemiche, delle vere o presunte provocazioni, dei veleni. Oggi Balotelli dice che un ritorno di Totti in azzurro sarebbe ben accetto«perché lui è un fenomeno» e Francesco ricambia rispondendo che «se avrà determinati comportamenti, potrebbe diventare un fenomeno».
I numeri di questa stagione dicono che sono entrambi fondamentali. Totti con i suoi gol (12), gli assist e il carisma prova a tenere a galla una Roma che ha più problemi che giocatori, Balotelli con la sua media perfetta (11 reti in 11 partite) sta regalando al Milan anche per il prossimo anno la coppa che più conta. Quella che lui ha già vinto nel 2010, un paio di settimane dopo il calcio di Totti. Sono passati tre anni, sembra una vita. Ecco perché domani sera a San Siro, se Balotelli dovesse recuperare, la loro sarà una sfida normale. Senza rancori.