(M.Cecchini) – Diffidate dell’espressione bonaria e del sorriso accattivante: adesso non è più tempo di errori. D’altronde sei mesi fa era stato chiaro: «Non sono venuto a Roma per farmi prendere a calci». Eppure, a differenza delle aspettative, James Pallotta in questi due anni giallorossi di pedate (metaforiche) ne ha prese parecchie. L’ultima, forse tra le più dolorose, è stata quella che domenica ha visto associare il «suo» club col razzismo in tutti i media del mondo. Il che per un figlio di una società multietnica per eccellenza fa male sia a livello personale, sia a livello di esportazione del marchio.
A CACCIA DI SOCI Per questo il presidente della Roma la prossima settimana sarà in Italia, approfittando della finale di Coppa Italia per essere ricevuto da papa Francesco. Ma saranno giorni intensi anche dal punto di vista societario, perché almeno quattro argomenti saranno in agenda: la scelta dell’allenatore, la questione stadio, l’indispensabile ricapitalizzazione e di conseguenza il budget che si avrà a disposizione per il mercato. Inutile dire che una terza stagione consecutiva senza Europa sarebbe pesante. Per questo continua la non facile caccia a nuovi investitori, che al momento avrebbero fatto pervenire a Morgan Stanley, la banca d’affari che si occupa della vicenda, una quindicina di manifestazioni d’interesse. Da qui alla concretizzazione però, fanno sapere, il passo è lungo.
FRONTE AJAX In ogni caso il più attivo è il d.s. Sabatini, che ieri a Milano ha incontrato rappresentanti dell’Ajax per il difensore Alderweireld e l’esterno van Rhijn; sono ripresi inoltre i contatti con il Santos per il portiere Rafael. Ma il fronte più caldo resta il tecnico. Mazzarri in cima alla lista, ma il timoniere del Napoli sa che fino a qualche tempo fa la sua candidatura non era presa neppure in considerazione perché il tipo di calcio che propone non era considerato «da Roma». Ora l’aspetto gestionale sembra avere la preponderanza, però non sempre i matrimoni d’interesse riescono. Il caso Zeman, in questo senso, è stato illuminante. Detto che domani i dirigenti potrebbero avere già domani un nuovo incontro con l’avvocato Bozzo, che cura gli interessi di Mazzarri, al momento non sono stati persi i contatti con Allegri, senza contare il club giallorosso sa bene come alla fine potrebbe ricevere anche un doppio «no grazie» da entrambi gli allenatori.
MANCINI & RIJKAARD E a quel punto? La pista privilegiata sarebbe quella estera.Piacerebbe Roberto Mancini, ma l’alto ingaggio e il forte imprinting laziale, alla Roma potrebbe essere un problema. Assai più abbordabile (ma senza unanimità di giudizi a Trigoria) è la candidatura di Frank Rijkaard, che di sicuro ha all’attivo una vasta esperienza internazionale. Insomma, alla luce di tutto questo, si capisce come la presenza del presidente in questa fase delicatissima della stagione sia importante. E Pallotta vuole esserci. Anche per far filtrare a tutti i dipendenti un messaggio chiaro: il tempo degli errori è finito. Altrimenti chi sbaglia paga.