(M. Cecchini) – Nel giorno in cui Zdenek Zeman compie 66 anni, involontariamente la Roma gli regala una piccola iniezione di autostima: nelle 14 partite comuni — dalla Sampdoria al Milan —, sotto la guida del boemo e di Andreazzoli la squadra giallorossa hanno raggranellato gli stessi punti, 25. Come dire, in fondo Zeman non era la radice di tutti i mali, così come l’attuale tecnico non ha numeri da miracolo italiano. Inutile dire come questo spiani la strada al possibile arrivo di Mazzarri e del suo staff (i primi, si dice, saranno i medici e il team manager Santoro), anche perché a Trigoria si sussurra come Walter Sabatini sia un po’ seccato con Allegri — prima scelta—perché non ha avuto il coraggio di rompere col Milan.
Dispiacere Bradley Più seccati, però, sono i giocatori per lo stop causa razzismo e l’esito (quasi) finale del campionato. Dice infatti Bradley. «Dispiace a tutti, ma è difficile dare un giudizio perché i “buu” dal campo non li ho sentiti, in generale la partita va fermata, ma non posso dire di più. La partita? Non siamo stati bravi a sfruttare l’uomo in più, ma in generale non siamo contenti per la classifica è chiaro. Ora però daremo tutto nell’ultima partita e poi abbiamo la finale. Il rigore su Lamela? Per me c’era, però ne avevamo già parlato nello spogliatoio: è stata un’azione lenta e strana, a volte l’arbitro lo dà altre volte no, stasera non l’ha dato. L’espulsione di Totti? Direi che c’è stato un fallo all’inizio dell’azione, poi quando gli attaccanti hanno la palla e vengono i difensori da dietro succedono sempre queste situazioni».
Dodò in crescita Più soddisfatta, all’uscita, la faccia di Dodò. «È stata una bella partita anche per i tifosi, avevamo voglia di vincere. Gli scontri fisici avuti con Balotelli mi hanno dato sicurezza. Dopo l’infortunio, due mesi fa avrei avuto paura ma da un paio di settimane mi alleno bene anche duellando con Lamela, che ha una grande forza fisica. In vista del derby mi sento sempre più pronto. Spero di stare bene e di giocare. Credo anche io sia stata la mia migliore prestazione. Di me non avete ancora visto niente, ho giocato troppo poco per via degli infortuni. Mi spiace, perché sono arrivato con la massima voglia di giocare, fare bene e farmi vedere da tutti, ma sappiamo le cose che ho avuto. Sono triste per questo, ma oggi torno a Roma contento e dormo tranquillo». Almeno un giallorosso soddisfatto, nella Capitale, quindi ci sarà. Meglio accontentarsi.