(M. Marsullo) – Berlusconi ha deciso: via Allegri, dentro Seedorf.Galliani sta provando a fargli cambiare idea, ma il presidente sembra inamovibile: il Milan del tecnico livornese, nonostante il miracolo di questa stagione tutta da inventare, non gli è piaciuto. Troppi colpi di fortuna e poco gioco. Galliani azzarda una contromossa, un’opera di convincimento estrema, ma niente: la decisione è stata presa. E Berlusconi rilancia: via anche Galliani, non gli sono piaciute le opere di convincimento, le ha trovate prive di fantasia, al suo posto Rui Costa. Via anche Tassotti, poca personalità, non gli piace chi fa il secondo, si nasconde dietro a un primo. Nonostante qualcuno gli abbia fatto notare che è proprio quello il lavoro di un allenatore in seconda, Berlusconi è stato granitico sulla sua decisione: via lo storico numero 2 rossonero, al suo posto Cafù.
Capitolo Barbara. Basta, punto. Si cambia anche figlia, al suo posto, la figlia di Ancelotti. Serve un nuovo corso. Via Ambrosini, dentro Lodetti. A Berlusconi piaceva molto la sua corsa, la sua umiltà. Basta giocare a San Siro, lo stadio non gli è piaciuto, poca decisione nelle partite interne, vuole più cattiveria. Allestito un campetto da otto contro otto (insomma, poi ci si stringerà) nella sua villa di Arcore. Via i tifosi, che volevano Allegri (foto LaPresse) a tutti i costi, al loro posto altri tifosi, presi dall’estero, meglio se orientali, che quelli gli metti la maglietta della squadra e diventano supporter scalmanati senza nessun motivo. Se rivoluzione deve essere, lo sia fino in fondo, cribbio. E Braida? Via anche lui. Nuovi stimoli, gente giovane. Al suo posto Emilio Fede, uno fidato. E quando qualcuno ha provato a fargli capire che, forse, stava un tantino esagerando, il presidentissimo ha cominciato a parlare di Sacchi, di Capello, degli olandesi delle meraviglie… Presidente, mi ascolti, chi le parla è un tifoso rossonero che, al principio, non amava Allegri. Forse non sarò il parere tecnico più autorevole, ma quello che ho visto compiere quest’anno al Principe Max ha del romantico, dell’incredibile. Un tecnico che cambia il suo schema in corsa, che inventa terzino sinistro un’ala con la mania del dribbling, che fa esplodere un patrimonio del calcio come El Shaarawy, che riesce in sei mesi a non litigare mai con Balotelli, che porta il Milan in Champions nonostante tutti i giocatori che hanno vinto le ultime Champions siano partiti per altri lidi. Cos’altro dire? Ci pensi, presidente, che allenatori come Allegri, in epoche di tromboni che si fanno comprare calciatori come capricci, sono rari. Presidente? Ehi? Mi sente? Oh no, si è sostituito anche lui. Quando si mette in testa una cosa…