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GAZZETTA GIALLOROSSA Juve regina anche delle multe ai tifosi, Roma seconda. Parma e Chievo le uniche senza sanzioni

Conte Atalanta-Juventus

Cori di discriminazione territoriale e razziale, insulti a tifoserie, giocatori, dirigenti e presidenti avversari. Striscioni che infangano la memoria di tragedie, schiaffi di magazzinieri a steward, seggiolini e servizi igienici “volanti”. Senza neanche citare la pioggia di petardi, bengala e fumogeni ogni giornata. Questo è il resoconto che esce dall’analisi di tutti i referti del giudice sportivo Gianpaolo Tosel, dalla prima alla trentottesima giornata del campionato appena terminato. Due sole società su venti non sono mai state sanzionate per comportamenti scorretti dei propri sostenitori, il Parma e il Chievo Verona. Nella triste classifica delle squadre più multate è sempre la Juventus a dominare, seguita dalla Roma. Proprio l’ultima decisione di Tosel sta facendo molto discutere: la chiusura della Curva Sud disposta per il primo turno del prossimo campionato è arrivata per i cori razzisti (fischiati dal resto dello stadio) durante la partita con il Napoli, dopo la diffida comminata ai giallorossi a seguito degli episodi di Milan-Roma. I tifosi della Roma hanno collezionato 234.000 € di multe, ma sono comunque al di sotto dei 307.000 raccolti in tutta Italia dagli juventini, più volte protagonisti di discriminazioni di ogni tipo.

JUVE REGINA DEL RAZZISMO – Prima giornata e subito cori discriminatori: accade a Bergamo, dove i tifosi dell’Atalanta prendono di mira quelli della Lazio per la loro provenienza: 10.000 € tanto per cominciare. Passiamo alla sesta giornata, il ritorno di Zeman contro la Juventus: i tifosi bianconeri insultano per tutta la partita il boemo, discriminazione etnica per Tosel e 15.000 € da pagare per Agnelli. Lo stesso tipo si ripeterà alla 17° nell’andata contro l’Atalanta, preceduto però dalla discriminazione razziale in Milan-Juve e dal vergognoso striscione ingiurioso nei confronti della tragedia di Superga in Juve-Torino. Diecimila euro di multa in entrambi i casi e si va avanti. Intanto in Roma-Udinese, Badu veniva preso di mira dai romanisti: 20.000 €, cinquemila in meno di quelli comminati alla tifoseria giallorossa in Roma-Juve per lo stesso motivo. Al terzo episodio, Milan-Roma della penultima giornata, arriva la diffida e dopo il Napoli la squalifica. Intanto a Bergamo si è proseguito tutto l’anno: discriminazione territoriale contro Palermo e Napoli e razziale contro il Milan alla 22° giornata. La diffida però a Bergamo arriva solo alla 36°, dove la partita Atalanta-Juve viene interrotta per otto minuti per intemperanze delle tifoserie. Si legge dal comunicato: “Lancio di pezzi di piastrelle tra le tifoserie”. Cinquantamila euro di multa e diffida per entrambe. La Juve chiude così la stagione con 18 sanzioni, di cui tre per discriminazione razziale (andata e ritorno col Milan e Juve-Fiorentina alla 24°), due di discriminazione etnica, un bar devastato e derubato a Firenze, lo striscione in Juve-Torino e una grazia in Juve-Palermo: i tifosi juventini insultano la provenienza geografica degli ospiti, ma attraverso gli altoparlanti – come fanno tutte le società – la Juventus si dissocia. Questo, secondo quanto riferito da Tosel, salva i bianconeri dall’ennesima multa nella giornata in cui vincono il 29° Scudetto.

INTER DIFFIDA SENZA SQUALIFICA – Il gradino più basso del podio se lo aggiudica l’Inter con i suoi 143.000 euro di multa. Caso curioso quello dei sostenitori nerazzurri: dopo i disordini dello Juventus Stadium che a Moratti costeranno 35.000 euro (lancio di servizi igienici), arrivano gli insulti territoriali ai tifosi del Napoli. Alla 24° giornata insulti razziali per un giocatore del Chievo, seguito due giornate dopo da quelli contro Balotelli: 50.000 euro e diffida, che però cade nel vuoto sia in Inter-Juve (insulti razzisti a Pogba, 20mila euro di multa) della 30° sia in Napoli-Inter (insulti territoriali). Due pesi e due misure quindi rispetto a quanto accaduto alla Roma, diffidata ed immediatamente squalificata.

NAPOLI, NO DISCRIMINAZIONI. LAZIO IN RITARDO – L’ “onorevole” medaglia di legno va al Napoli: 117 mila euro senza neppure un episodio di discriminazione, ma con uno schiaffo rifilato da un magazziniere azzurro ad uno steward dello Juventus Stadium, sanzionato con 10.000 €. Bengala, petardi, fumogeni e lanci di oggetti in campo hanno portato a 14 sanzioni contro i tifosi azzurri, due in più della Lazio. Lotito pagherà (?) 90.500 euro, con episodi di razzismo in Lazio-Cagliari e Lazio-Juventus. In tre casi però non è stata colpa dei tifosi biancocelesti: infatti gli uomini di Petkovic sono rientrati in campo in ritardo, il che costerà cinquemila euro al presidente laziale.

IL “FATTORE BALOTELLI” – Detto già di Milan-Roma e Inter-Milan, c’è da sottolineare come la presenza di Mario Balotelli in campo faccia scattare dei comportamenti ritenuti razzisti in tifoserie che per tutto il resto del campionato non si sono mai macchiate di tali colpe. Quest’anno è successo in Fiorentina-Milan e in Genoa-Milan, con le tifoserie di toscani e liguri che per le altre 37 giornate non si sono macchiate di simili comportamenti.

I “NON AUTORIZZATI” DI CATANIA – La perfetta stagione del Catania è stata spesso illuminata dai propri tifosi: tredici multe, molte delle quali per fumogeni e bengala. Due volte però la società del presidente Pulvirenti ha dato l’accesso in campo a “persone non autorizzate”, addirittura “una ventina” sono entrate nella 20° giornata, ovvero Catania-Roma.

PESCARA DA SETTIMO POSTO, SAMP ERRORE FINALE – Se in classifica il Pescara ha concluso ultimo battendo parecchi record negativi, i propri tifosi lo hanno “portato” al settimo posto nella graduatoria delle squadre più multate, con 83.000 euro figli di sedici sanzioni, tutte per materiale pirotecnico. Chi poteva chiudere immacolatamente era la Sampdoria che proprio all’ultima giornata ha rimediato 15.000 € di multa a causa dell’utilizzo del laser contro i giocatori della Juventus. Dopo Parma e Chievo, la squadra meno sanzionata è stata il Siena (una multa da 3.000 €), seguita dal Cagliari (5.000 €) e l’Udinese, costretta a pagare 11.000 € per un ritardo in campo della squadra e un coro razzista avvenuto nella sfida sul campo del Chievo alla dodicesima giornata.

Daniele Luciani

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