Vigilia del posticipo di San Siro contro il Milan per la Roma di Andreazzoli, ultima chance di agganciare l’Europa tramite il campionato per i giallorossi. Il tecnico affronta subito il tema dell’identità della squadra: “La continuità di risultati c’è almeno nel mio periodo, mi sono segnato le cose: +9 sulla Lazio, +1 sul Napoli, +11 sull’Inter, -1 su Fiorentina ,-4 su Milan, -3 su Udinese, non mi pare un andamento così negativo rispetto a squadre di cui si parla in termini entusiastici. Sul sistema di gioco mi è stata attribuita sagacia: o lo mettiamo negli elementi positivi o in quelli negativi, va deciso sennò manca equilibrio. Ora noi giochiamo ancora per l’obiettivo Europa, non siamo fuori: abbiamo sfide non facili, e sono di grande importanza per la finale di Coppa Italia cui sarà bene arrivare con il conforto di due grandi prestazioni nelle partite che la precedono. Oggi non siamo in Europa quindi non siamo attrezzati per esserci: magari fra 20 giorni dimostreremo che l’abbiamo meritata”.
LA CONCENTRAZIONE — Problema di concentrazione? “Malissimo quello con il Pescara, atteggiamento sbagliatissimo; normale con la Fiorentina, quando abbiamo vinto avendo anche dei titoloni; poi con il Chievo con cui abbiamo perso giocando bene”.
IL TECNICO DEL FUTURO — Mazzarri e Allegri sembrano buoni identikit per la panchina giallorossa, Andreazzoli risponde, ma poi dall’addetto stampa arriva l’input di non andare avanti sulle numerose domande sul tema del futuro tecnico. “Entrambi hanno mostrato qualità con i risultati partendo dal basso e facendo gavetta, mi piacciono molto, non vedo perché non dovrebbero fare bene qui. Perché dovrebbero lasciare la Champions per la Roma? Chiedetelo a loro. Io qui non cerco conferme, sono già riconfermato, devo svolgere un lavoro che mi è stato assegnato, quello di portare a compimento una stagione iniziata male. Le quote dei bookmaker inglesi mi danno come il più probabile, e alla fine sono io che decido il mio destino. Io dovevo portare entusiasmo e non ci sono riuscito probabilmente perchè non c’erano le componenti adatte, ma i numeri erano da fenomeno fino a martedì mentre erano numeri normali e ora sono spariti di nuovo. Questo non è un problema per me, vorrei vincere la Coppa Italia per dare soddisfazioni alla società, ai tifosi e per dimostrare che con tranquillità le cose vanno meglio”.
NULLA DA DIMOSTRARE — “Io non devo dimostrare quanto sono bravo con mosse a sorpresa: ho età e curriculum per essere fuori da questo ordine di idee. Magari ho fatto una mossa che non avrei poi fatto, come aver tolto Totti a Udine e subito dopo abbiamo subito il gol. Spesso ho fatto cose valutate da voi in modo eccellente, altre che avrei potuto fare diversamente. Io però devo agire prima che gli eventi accadano”.
IL MILAN — “Il Milan è una buona squadra, è giovane e ha grandi interpreti. Hanno intrapreso un nuovo corso molto interessante, giocano bene e oltre alla qualità hanno tanta voglia di fare, una squadra molto difficile da affrontare”.