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GAZZETTA.IT Roma-Lazio 0-1, decide un gol di Lulic. Biancocelesti in Europa

Totti

(M. Nicita) Il gol del bosniaco a un quarto d’ora dalla fine regala il sesto trofeo alla Lazio e un posto ai gironi di Europa League. Squadre lunghissime e tanta tensione: 8 ammoniti e un espulso. La Lazio spinge di più e alla fine si vede premiata in un match intenso ma non bello

Niente stella d’argento per la Roma. La coppa Italia va alla Lazio che la conquista per la sesta volta (seconda con Lotito) e si aggiudica l’ultimo tram per l’Europa. Vince meritatamente la squadra di Petkovic, che nel ritiro di Norcia riesce a rivitalizzare un gruppo calato fisicamente in maniera preoccupante. Candreva e Lulic in gran forma fanno la differenza e confezionano il gol che decide. Alla Roma non resta che recriminare per una stagione da dimenticare. Grandi potenzialità sfruttate male. L’atomico attacco giallorosso produce poco e resta a secco. Le scelte di Andreazzoli non convincono e la sua Roma non comanda il gioco come dovrebbe e soprattutto non riesce a cambiare marcia nei momenti topici. Cosa che riesce agli esterni laziali. Dura da digerire per la proprietà americana un’altra stagione senza Europa. Alza il trofeo la Lazio, che sfiderà in agosto la Juventus nella Supercoppa.

CONTORNO BECERO — Non succedono fatti gravissimi, prima e durante la partita, ciò non toglie che il clima sia pesanti, i cori beceri (o razzisti, fate voi) fanno da leit-motiv a una platea che chiede ai giocatori di fare da gladiatori. E qualcuno ci crede pure. Bravo Orsato a mantenere il tutto in binari accettabili. Ma i nostri dirigenti pallonari invece che chiacchierare dovrebbero pensare a qualche svolta efficace, che non può essere la pop star (fischiatissima) Psy.

C’È DESTRO — Tornando al campo. Nelle formazioni in campo solo una novità, rispetto alle attese. Andreazzoli preferisce Destro a Osvaldo. La controprova non c’è mai in questi casi, ma il centravanti dell’Under 21 ci mette fisicità e fa a sportellate per creare spazi a Totti, ma conclude poco in porta e quando si ritrova a fine primo tempo – sulla fronte – la palla da spingere (ottimo il cross di Marquinhos) spreca alzando sulla traversa pur avendo staccato nell’area piccola. Partita di buona intensità e anche ritmo nel primo tempo, visto che siamo a fine maggio, ma come al solito fallosissima. Le cose migliori le fanno vedere entrambe nelle ripartenze, in velocità. All’inizio è Lulic che riesce a trovare spazio dai 25 metri: il suo destro non è trattenuto da Lobont e Klose non riesce a inquadrare per il tap-in perché è troppo defilato rispetto al bersaglio. Poi è Totti a dare un’accelerata, Lamela asseconda lo sfondamento centrale di Bradley. Un po’ come Robben nel gol che è valso la Champions a Londra: ma con l’olandese l’americano ha in comune solo la pelata, il suo diagonale è inguardabile. Dunque la migliore occasione per la Lazio: Marquinhos chiede troppo alle sue accelerazioni, la morsa di Lulic e Radu funziona, quest’ultimo pennella il cross che Klose indirizza bene, ma Lobont si salva in Gangnam style. Non bello da vedere ma efficace.

LEDESMA OUT — Si riparte e quasi subito si fa male Ledesma. Questo obbliga Petkovic a variare un po’ l’assetto tattico. Entrando Mauri, che si va a piazzare dietro Klose, arretra il suo raggio Hernanes e con gli esterni che restano alti ora le squadre giocano quasi a specchio col 4-2-3-1. Ma al di là dei moduli, la fatica sale e le squadre si allungano. La partita si fa brutta e spezzettata e si va a fiammate. Lulic vince un contrasto con Marquinhos e crossa sul secondo palo, Mauri appoggia in mezzo ma Klose stavolta manca l’appuntamento. De Rossi capisce che ora deve correre la palla: gran lancio per Marquinho, bene in mezzo per Destro che si gira macchinosamente, tiro centrale.

LA FORZA DEGLI ESTERNI — La Lazio martella di più con Candreva e Lulic sulle fasce e così arriva il vantaggio. L’azzurro crossa forte e teso dal fondo, Lobont arriva solo a spostare il pallone: giusto per mettere fuoritempo Marquinhos e consentire a Lulic il toco decisivo. Ora la Roma spinge e va subito vicino al pari con una punizione di Totti che Marchetti valuta male: palla che schizza sulla traversa e poi in campo, ma al di qua della linea. La pressione romanista non porta grandi risultati nonostante entri anche Osvaldo e il tridente ora è davvero pesantissimo. Anzi è la Lazio, nel recupero, ad avere con Mauri l’occasione del 2-0, sprecata. Ma conta poco: la Coppa va alla Lazio. Chi vince festeggia. Chi perde spiega.

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