Sarà Roma-Lazio in finale di Coppa Italia, sarà un evento unico, qualcosa che la storia non ha mai visto, e forse non vedrà mai più. L’evento che ogni tifoso non credeva potesse realizzarsi, né nel più bel sogno né nel peggiore incubo. La partita che ogni calciatore attende con trepidante attesa. Dovrebbe, usiamo il condizionale, perché in questi giorni di tutto si è parlato tranne che di calcio giocato. Si è parlato di violenza, di scontri, di una città vicina a quella dipinta in ‘Romanzo Criminale’ più che in quella che ogni giorno viviamo noi romani.
Una città dipinta nel peggiore dei modi da chi dovrebbe difenderla e gestirla, da chi ha fallito la gestione di un derby di campionato e nasconde la sua inettitudine dietro eventi nefasti, che potevano essere evitati con la giusta attenzione, ai quali è stato dato più risalto del dovuto. Abbiamo raccolto le dichiarazioni più importanti rilasciate in questi giorni da politici, calciatori, uomini con spessore pubblico, più preoccupati del pericolo violenza, che non sappiamo quanto poi possa essere fondato, che a problemi ben più importanti o allo spettacolo che una gara unica come questa può trasmettere, le abbiamo analizzate, dandogli la nostra chiave di lettura, una nostra risposta civile a tutto questo allarmismo.
Quinta puntata della nuova rubrica di GazzettaGialloRossa.it, creata appunto per questa finale di Coppa Italia. Questa volta verranno analizzate le considerazioni di Preziosi, presidente del Genoa, che non è riuscito proprio ad esimersi dal dare la propria opinione riguardo il derby romano.
PREZIOSI:
“A Genova queste cose non succedono: da quando sono qui la mia esperienza è veramente positiva, la tifoseria si è sempre dimostrata composta e responsabile, non abbiamo niente da temere”.
Potremo parlare di valigiette piene di soldi, alla vigilia di una partita decisiva per la promozione del Genoa in Serie A – che invece dopo la venuta a galla di quell’episodio si ritroverà addirittura in Serie C – ma nel calcio, anche se in pochi, hanno memoria storica e ricorderanno sicuramente l’episodio. Questo per farvi capire chi è Preziosi. Se volessimo approfondire la conoscenza di questo ‘losco’ personaggio, proprietario tra l’altro della ‘Giochi Preziosi’, dobbiamo assolutamente vedere la fine fatta dal suo Como: società acquistata in C1, portata in serie A, e fallita di lì a poco. Insomma chi parla di Roma è stato anche agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta e falso in bilancio. Lui giudica Roma ed i suoi cittadini…
Poi si supera quando ci dice che a Genova queste cose non succedono, quando parla di tifoseria responsabile che gli fa dormire sonni tranquilli. Non vogliamo assolutamente metterci contro alcuna tifoseria, ma è evidente che al presidente gli arresti domiciliari hanno portato via parte di memoria. I suoi tifosi sono quelli che costrinsero i calciatori del Genoa a togliersi le maglie: tutti tranne uno, tale Beppe Sculli, calciatore con parenti piuttosto importanti, nell’Italia dove contano più i precedenti penali che i curriculum (vedi situazione politica). Non ricorda, evidentemente, nemmeno i pranzi tra lo stesso Beppe, Mimmo Criscito ed i capi della tifoseria rossoblu, intenti nella combine di partite.
Senza parlare di quel che successe nella sponda blu-cerchiata l’anno in cui la Samp di Garrone giocò i preliminari di Champions, per poi trovare la retrocessione.
Tutto il mondo è paese, a volte prima di parlare toccherebbe parlare fino a 10, ma soprattutto è importante pensar prima ai propri problemi che a quelli degli altri. Chi si fa i fatti suoi, come diciamo a Roma, ‘campa cent’anni de più’ ed evita di far brutte figure….
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A cura di Luca Fatiga
@LucaFatiga9