Sarà Roma-Lazio in finale di Coppa Italia, sarà un evento unico, qualcosa che la storia non ha mai visto, e forse non vedrà mai più.L’evento che ogni tifoso non credeva potesse realizzarsi, né nel più bel sogno né nel peggiore incubo. La partita che ogni calciatore attende con trepidante attesa. Dovrebbe, usiamo il condizionale, perché in questi giorni di tutto si è parlato tranne che di calcio giocato. Si è parlato di violenza, di scontri, di una città vicina a quella dipinta in ‘Romanzo Criminale’ più che in quella che ogni giorno viviamo noi romani.
Una città dipinta nel peggiore dei modi da chi dovrebbe difenderla e gestirla, da chi ha fallito la gestione di un derby di campionato e nasconde la sua inettitudine dietro eventi nefasti, che potevano essere evitati con la giusta attenzione, ai quali è stato dato più risalto del dovuto. Abbiamo raccolto le dichiarazioni più importanti rilasciate in questi giorni da politici, calciatori, uomini con spessore pubblico, più preoccupati del pericolo violenza, che non sappiamo quanto poi possa essere fondato, che a problemi ben più importanti o allo spettacolo che una gara unica come questa può trasmettere, le abbiamo analizzate, dandogli la nostra chiave di lettura, una nostra risposta civile a tutto questo allarmismo.
Quarta puntata della nuova rubrica di GazzettaGialloRossa.it: dopo Gianni Alemanno, Sindaco di Roma Capitale, Mimmo Criscito, difensore dello Zenit, e Mastella, esponente politico ed ex Ministro, è il turno del Codacons, l’associazione consumatori. Perché il Codacons? Perché quando già la data sembrava esser decisa, quando già l’orario era stato deciso, quando gran parte dei biglietti sono stati venduti, ‘loro’, associazione consumatori, hanno optato per un ricorso al Tar del Lazio, chiedendo lo spostamento della gara. Noi vi proponiamo il comunicato emanato dallo stesso Codacons dopo aver appreso la notizia del buon esito del proprio ricorso:
“La III sezione quater del Tar Lazio (Presidente Italo Riggio) ha emesso oggi un decreto con cui accoglie la richiesta del Codacons di convocare tutte le parti interessate dal ricorso con cui l’associazione ha chiesto di sospendere i provvedimenti che hanno anticipato la finale di “Tim Cup 2013” tra Roma e Lazio dalle ore 21 alle ore 18 del 26 maggio prossimo.
Il Tar ha fissato così una audizione per il prossimo 15 giugno (maggio, non giugno ndr), alle ore 11:30, chiamando a comparire, oltre al Codacons, Coni, Lega Calcio, Rai, Ministero dell’Interno, Prefettura di Roma, Associazione Sportiva Roma spa, S.S. Lazio spa, e Comune di Roma.
“Dimostreremo al Tar come la scelta di disputare un incontro così importante alle ore 18, in concomitanza con le elezioni comunali, creerà immensi disagi ai cittadini, con ripercussioni negative sul fronte del diritto di voto – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Stiamo infatti parlando di una finale di calcio che bloccherà un intero quadrante della città prima, durante e dopo la partita, proprio nelle ore in cui è massima l’affluenza alle urne da parte degli elettori. Va sottolineato infatti che gran parte dei romani il 26 maggio si recherà al voto nelle ore serali, magari di ritorno dal mare o da una gita fuori porta, e troverà un’area della capitale praticamente paralizzata. Nel caso poi in cui si verifichino tafferugli e agitazioni al termine dell’incontro e nelle zone limitrofe allo stadio Olimpico, per molti cittadini risulterà impossibile votare, con conseguenze che potrebbero arrivare all’annullamento delle intere consultazioni amministrative” – conclude Rienzi”.
Iniziamo col dire che ci sarebbe piaciuto parlare con gli esponenti di questa associazione, per chiarire dei nostri dubbi, nonché dei tifosi sia della Roma che della Lazio. Purtroppo tutto questo non è stato possibile, in quanto ci è stato risposto che tutti i nostri dubbi si sarebbero potuti chiarire con la semplice lettura dei comunicati: allora iniziamo col chiederci come un associazione dei consumatori possa rifiutarsi di comunicare, tramite un organo di stampa o un sito, con le persone che dovrebbe rappresentare?
Poi abbiamo letto il comunicato, allora abbiamo trovato la prima imprecisione, per non parlare di errore grave, già dopo poche righe: tutti, infatti, sappiamo che le parti sarebbero state convocate il 15 maggio, ma nel comunicato su proposto, leggiamo 15 giugno. Come sarebbe possibile tutto ciò? La finale, quindi, slitterebbe ad agosto praticamente? Forse qualcuno dovrebbe stare più attento prima di scrivere, prima di dispensare lezioni di stile…
Inoltre si parla, ancora, di elezioni comunali: la data era stata decisa già mesi fa, da prima che si sapesse chi avrebbe disputato la finale e chi si sarebbe candidato. Al tempo il Movimento 5 Stelle non era politicamente considerato, Monti era presidente del Consiglio dei Ministri, Andreotti era vivo, Zeman allenava la Roma, la Lazio lottava per lo scudetto. Perché non ci si è proposti prima questo problema? Con altre finaliste non si sarebbero proposti gli stessi problemi di viabilità? Ci sembra di si, visto che da anni Roma ospita questo evento, e da anni i romani che non si recano allo stadio devono ‘sopportare’ questi disagi.
Infine, ma potremo continuare ancora a lungo, rischiando però di perdere la vostra attenzione, ci chiediamo: ma noi tifosi (già, perché tra i tifosi ci siamo anche noi) non siamo consumatori? Chi ci ha interpellato per difendere i nostri diritti? Perché continuiamo ad essere cittadini di serie b per queste figure? A queste domande non sappiamo, o non vogliamo, rispondere.. Rimarremo con il dubbio, nella speranza che prima o poi qualcuno risponda a questi ed altri nostri quesiti…
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A cura di Luca Fatiga
@LucaFatiga9