(M. Ferretti) – Roma-Allegri, atto finale. È la sintesi di una lunga giornata di telefonate, voli, incontri, chiacchiere e anche bluff. Il dg Franco Baldini si è recato a Londra, si è incontrato con James Pallotta, gli ha spiegato i termini dell’offerta formulata lunedì al tecnico toscano (biennale da 3,5 milioni netti l’anno), ha avuto l’ok per procedere e poi ha messo Allegri al corrente del sì del presidente giallorosso. Max, a questo punto, non può che considerarsi il nuovo allenatore della Roma. E l’ufficialità dovrebbe arrivare nelle prossime ore, al massimo dopo l’incontro di domani sera ad Arcore tra Allegri, Silvio Berlusconi e Adriano Galliani.
LE MOSSE
Lunedì il tecnico di Livorno ha preso tempo con la Roma, non si è dimesso dal Milan e, non avendo ancora avuto tutti gli ok chiesti a Baldini, ha deciso di non decidere prima di aver incontrato Silvio Berlusconi, domani sera. Si è sempre detto: se il Milan gli rinnova il contratto, lui resta a Milanello. Solo che in casa Berlusconi non si parla assolutamente di rinnovo. Il faccia a faccia di Arcore dovrebbe produrre un addio tra gentiluomini, difficilmente potrebbe portare a una stretta di mano per altri due anni. «Sto facendo di tutto per trattenere Allegri», così ha risposto ieri Adriano Galliani a un tifoso che, al centro Vismara a Milano, gli chiedeva notizie sull’allenatore del Milan. Galliani ha confermato la cena con il suo presidente «che dovrebbe tornare dalla Sardegna proprio per incontrarci e insieme troveremo la soluzione migliore». La sensazione, però, di un Galliani all’ultima spiaggia, magari un po’ anche in versione Grande Bluff, perché non ha ancora in mano un vice Allegri (Seedorf non fa per lui) per la sua squadra.
L’ATTESA
Il club giallorosso, come detto, dopo l’affondo di lunedì ieri non è rimasto con le mani in mano. Il dg Franco Baldini è volato a Londra per raggiungere il presidente James Pallotta e metterlo al corrente delle novità legate ad Allegri. E per avere l’ok sulla mega-offerta formulata il giorno prima. Un’offerta a più facce, molto articolata che doveva essere perfezionata in ogni piccolo dettaglio. Allegri da Livorno è rimasto in contatto tutto il giorno con i dirigenti romanisti, in attesa di notizie certe sulle modalità dell’accordo. Una volta avute le garanzie richieste, già oggi Allegri potrebbe dire sì definitivamente alla Roma, sganciarsi dal Milan e Galliani potrebbe comunicare a Berlusconi che la cena di domani non avrebbe più senso.
LE CONTROMOSSE
Sapendo, però, che nel calcio nulla è certo fino al momento del nero su bianco il management di Trigoria sta rivolgendo lo sguardo anche altrove. Non solo Allegri, ma fari puntati (traduzione: contatti) su altri due tecnici, l’olandese Frank Rijkaard e il francese Rudi Garcia del Lille. Meno credibili appaiono le piste che portano a Laurent Blanc, invano corteggiato dopo la cacciata di Zdenek Zeman, e all’argentino Marcelo Bielsa, uno dei cinque allenatori sondaggiati prima di prendere Zeman nella passata estate. Il ds Walter Sabatini non può che andare su tecnici conosciuti e stimati: dopo gli errori commessi negli ultimi due anni, vietato toppare ancora l’allenatore. Sia Rijkaard che Garcia sono uomini di personalità, qualità ricercata dal dg Franco Baldini («Andreazzoli veniva visto come un supplente», ricordate?). Come Allegri.
LA CANDIDATURA
Chi, in caso di chiamata della Roma, non esiterebbe a valutarla è Roberto Mancini. «Tornare in Italia? Non lo so, è presto per dirlo. La Roma? Non so… Sono un professionista e sono pronto ad allenare ovunque», le sue parole.