(M. Ferretti) – Un pareggio che non serve a niente. Se non ad alimentare i rimpianti e a far crescere il numero dei responsabili di un campionato mediocre.L’Udinese, quinta, è quattro punti avanti: per giocare l’anno prossimo in Europa (League), alla Roma non resta che vincere il derby del 26, finale di Coppa Italia. A Milano per la seconda volta di fila la squadra di Aurelio Andreazzoli non è riuscita a segnare, ieri sera addirittura giocando fin dal primo tempo con un uomo in più. Un’impresa da record, quasi. Nonostante il vantaggio numerico, la Roma non è mai stata realmente pericolosa: ha rischiato poco, ma raramente è stata incisiva.
L’ANALISI
Eccolo, Andreazzoli. «Davanti è mancato qualcosa? Sì, nella fase di conclusione sono d’accordo: c’è mancata la qualità per poter chiudere l’azione. Siamo stati bravi nel primo tempo, non nel secondo. Anche nel primo tempo è emersa la difficoltà ad esprimere la qualità, ma abbiamo avuto cinque, sei occasioni che potevano premiarci, con un altro ultimo passaggio… Mi sono divertito nel primo tempo, mi è dispiaciuto per l’espulsione di Muntari, mi sarebbe piaciuto giocare in undici contro undici. Questa era una partita propedeutica per la finale», le sue parole. E poi. «Davanti è mancato il movimento senza palla? Quando Totti ha la palla tra i piedi può passarla anche all’arbitro, se si muove. Abbiamo fatto un allenamento sabato per tre quarti d’ora solo di queste cose. Ma un conto è dire, un altro è fare…». Tra Milan e Roma dieci punti di differenza… «Non ci sono, però. Credo che possiamo valere il Milan. Il Milan è una squadra e lo si vede, noi forse ancora non lo siamo ma come valori del gruppo possiamo essere vicini».
LA SOSPENSIONE
E ancora, sulla sospensione della partita. «Io dal campo non ho sentito niente, ma se Rocchi l’ha sospesa qualcosa c’è stata. Siamo in un Paese che non riesce a darsi una svolta, nemmeno in campo sportivo. Questo è espressione della società, come quando si punzecchiano le chiappe con un coltello fuori dallo stadio», dice Andreazzoli.
GLI EPISODI
Gli fanno notare quel fallo di Constant su Lamela. «Non ho rivisto nulla, non so giudicare. Ma i miei giocatori dicono che era nettissimo». Gli fanno rivedere l’azione. E si incupisce. «Strano, la posizione era favorevole al quinto arbitro, ma non voglio commentare». Il rosso a Totti? «Forse non si era reso conto che era Mexes, sono amici… Sembra che non lo tocca in faccia, ma sono d’accordo: l’espulsione è giusta».
IL FUTURO
Il nome di Mazzarri come successore di Andreazzoli sulla panchina della Roma ormai è di dominio pubblico. «Ora Allegri non c’è più? Il mio futuro è la Roma, la società mi ha chiesto un intervento, l’ho fatto con discreto successo. Spero di completarlo con la Coppa Italia», le sue parole.