(U. Trani) – Al termine di una stagione vergognosa, chiusa con l’ennesima umiliazione per i propri tifosi, in casa Roma è arrivato, improcrastinabile, il momento di cambiare. O, se vogliamo, di cominciare a fare le cose per bene. Dopo due anni di fallimenti a raffica, è impensabile non dare una sterzata vigorosa a cose e uomini. Cominciando con il mettere sotto contratto un nuovo allenatore, perché il temporaneo Aurelio Andreazzoli non può restare sulla panchina della Roma, se si hanno ambizioni di un certo tipo. «L’allenatore? Cominceremo a pensarci da domani», ha detto ieri il dg Franco Baldini. Se non altro, un cambio di passo dopo le numerose, forse tattiche, conferme di Andreazzoli delle settimane passate.
C’È MAX IL ROSSONERO – Dallo scorso ottobre, la Roma ha puntato gli occhi su Max Allegri che è ancora sotto contratto con il Milan. E che, per ora, non ha alcuna intenzione di dimettersi. L’ad rossonero Adriano Galliani sta facendo di tutto per convincere Silvio Berlusconi a non cacciare il tecnico livornese, e la Roma è costretta ad aspettare, stanca – però – di farlo. Ecco perché è facile ipotizzare che, a partire da oggi, Baldini docet, ci sarà un’accelerazione. Se non altro, per far uscire Allegri una volta per tutte allo scoperto. Probabile che la Roma abbia in mente una soluzione di riserva, ma il nome di Andreazzoli non può, non deve più esser tenuto in considerazione.Le lacrime in diretta tv a fine gara di Chanel Totti, triste per la sconfitta del papà, sono la sintesi dello stato d’animo di una tifoseria giunta ormai allo stremo.
IL MEA CULPA DEL DG – Ancora Baldini. «Quante responsabilità mi do? Tutte, sono quello che ha avuto carta bianca, quindi non posso sottrarmi dalle responsabilità: il responsabile sono io. Ci mancano un paio di giocatori con determinate caratteristiche, sono sicuro che una guida tecnica meno percepita come supplente, come è stato percepito Andreazzoli, possa aiutare a tirar fuori quelle caratteristiche. Purtroppo la stagione non è positiva», il suo virgolettato.
LE VERITÀ DI AURELIO – Ecco Andreazzoli sulla finale. «Rifarei tutto quello che ho fatto, le due squadre si sono date battaglia. Sotto l’aspetto tecnico non è stata una gara bella, ma combattuta. Ad essere premiata è stata una casualità, come spesso capita in partite come queste. Il primo tempo è stato brutto poi quando la Roma aveva intrapreso la strada per arrivare alla vittoria c’è stato il gol della Lazio», le sue parole. E ancora. «È vero, non siamo stati molto pericolosi, ma nemmeno la Lazio. Diciamo perciò che siamo stati bravi a far giocare male la Lazio. È stata una battaglia interpretata bene, nessuno voleva perdere e ci siamo annullati. Non mi è piaciuta sotto il livello tecnico, ma sotto quello della battaglia sì. Alla squadra non posso rimproverare nulla sul piano dell’impegno. Perché Destro e non Osvaldo? Per una pura scelta tecnica, che rifarei immediatamente. Perchè no Pjanic? Non sta bene».
E ADESSO? – Il futuro della Roma è nettamente più importante di quello di Andreazzoli. «Mi dispiace, ma non ho pensieri sul mio futuro», si affretta a dire. E poi. «Abbiamo tempo per parlare, il futuro è deciso da tempo. Il mio futuro adesso è solo smaltire la tristezza, e già so che ci vorranno parecchi giorni per riuscirci». Gli dicono: comunque è stata una bella esperienza? «Sì, abbiamo fatto risultati importanti (quali?, ndr). Eravamo alla ricerca di una ciliegina che non abbiamo trovato». Mah…