(Il Messaggero) – Daniele De Rossi sta vivendo il momento più difficile da quando è alla Roma. Eppure a inizio stagione le premesse per fare bene c’erano tutte. Il centrocampista veniva dal buon Europeo giocato con la maglia azzurra ed era stato uno dei pochi a salvarsi nel deludente campionato precedente guidato da Luis Enrique. Anche il tanto agognato rinnovo di contratto, discusso con la nuova proprietà americana, sembrava un punto definitivo su una storia infinita. Invece qualcosa è andato storto.
Le prime crepe nel rapporto con la Roma ci furono d’estate, quando il nuovo tecnico Zeman disse in conferenza stampa che non lo vedeva come regista davanti la difesa. Poi una lunga serie di incomprensioni, silenzi, l’assurdo dualismo con il giovane e inesperto Tachtsidis, una serie di piccoli fastidiosi infortuni che ne hanno condizionato il rendimento, fino alla situazione attuale,in cui il giocatore non sente più la fiducia di tutto l’ambiente. De Rossi non gioca più tranquillo, non sorride quando è in campo e appare nervoso. Eppure “Capitan Futuro” ha da poco superato le 300 presenze in maglia giallorossa e fino a qualche mese fa non avrebbe mai pensato a un suo addio alla Roma. La sua scelta di vita l’aveva fatta nel momento della firma, rinunciando a ingaggi più importanti e a palcoscenici blasonati.
Nella sconfitta maturata nel derby d’andata pesa come un macigno la sua espulsione rimediata alla fine del primo tempo per un colpo inflitto a Mauri. Inoltre non era mai accaduto, da quando è titolare nella Roma, che non segnasse nemmeno un gol durante un’intera stagione. De Rossi ha ancora a disposizione novanta minuti, che posso cambiare tutto. Il calcio è strano, le storie d’amore lo sono ancor di più